È sempre difficile trovare il filo conduttore di una manifestazione ricca e complessa come una Fiera.
Per questo non pretendo certo di essere completo ma, semplicemente, vi riporto le mie impressioni a bocce ferme.
In particolare su tre punti che sono stati protagonisti a Cremona: elettronica di stalla, prevenzione delle patologie e gestione della carenza idrica.
L’elettronica per la gestione della mandria ha avuto un ruolo da grande protagonista, sia applicata a sistemi di mungitura sempre più perfezionati e robotizzati, sia come strumenti specifici per l’utilizzo individuale sui capi in stalla. Tutto ciò permette di ottenere una sempre più completa e puntuale mole di informazioni sulla mandria e sul singolo capo per la parte produttiva, riproduttiva, sanitaria e alimentare.
Una mole di dati che sta portando l’attenzione delle aziende che forniscono prodotti e servizi alle stalle a mirare la loro offerta anche verso sistemi in grado di condensare questi dati in indici sintetici, in grado di fornire in maniera immediata e chiara all’allevatore la situazione del momento e di prospettiva.
Nella proposta di novità interessanti nella strumentazione più evoluta ha anche aiutato la coincidenza di questa edizione della Fiera con vari anniversari significativi, cosa che si è vista in particolare nel settore del robot di mungitura, sicuramente uno dei protagonisti di questa edizione.
Sicuramente anche i boli ruminali sono stati tra i protagonisti a Cremona, con un numero crescente di aziende che ha presentato soluzioni nutrizionali e sanitarie basate sulla tecnologia del bolo ruminale, che consente di avere un rilascio graduale e preciso dei componenti desiderati per tempi anche prolungati.
Cosa che fa del bolo ruminale uno strumento sempre più presente nell’“attrezzatura” di chi gestisce la sfera nutrizionale e sanitaria della mandria, in particolare in chiave preventiva e nutraceutica.
E proprio la prevenzione delle patologie è il tema centrale di ogni politica aziendale seria di riduzione e ottimizzazione del consumo di antibiotici, punto cardine della stalla a elevata sostenibilità ambientale e accettabilità da parte del consumatore.
Argomenti ampiamente trattati in Fiera, parlando di mandria ma anche di ottimale produzione foraggera per avere la massima sanità di prodotto già a partire dai campi.
E dato che i campi sono sempre più colpiti da siccità prolungate, non poteva essere assente dal dibattito il tema del risparmio idrico e di come affrontare una nuova fase climatica estremamente problematica, anche per il nord Italia, da sempre abituato a non dover fare i conti con la penuria di acqua.
Si è ragionato di sistemi foraggeri più adatti a questa nuova situazione climatica e della necessità di guardare con sempre maggiore attenzione alle zootecnie di aree del mondo nelle quali il problema idrico è sempre stato una delle questioni limitanti da superare.
Altro tema collegato a questo realtà, che in Fiera ha avuto vari momenti di approfondimento ad altissimo livello è stato quello del raffrescamento degli animali e di come ridurre lo stress termico in stalla che, dato l’andamento climatico degli ultimi anni, è un problema di parecchi mesi durante l’anno.