Nicchie, micro nicchie, nano nicchie: più ce ne sono, se hanno un carattere distintivo percepibile, più aiutano a creare valore.
Molto interessante, a questo riguardo, è il percorso intrapreso dal Parmigiano Reggiano nella definizione di nicchie di prodotto per segmenti di mercato altrettanto di nicchia.
È il caso del marchio “Prodotto in Montagna” che ha ottenuto una buona accoglienza da parte del mercato e garantito remunerazioni superiori rispetto al Parmigiano Reggiano generico.
Altra storia di successo la differenziazione legata alla razza, nello specifico il formaggio fatto con latte di vacche di razza Reggiana o Bianca modenese.
È in arrivo poi a breve, un marchio legato al benessere animale. I caseifici i cui allevatori conferenti rispettano una serie di condizioni legate al benessere animale, messa a punto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia, potranno apporre sulle forme prodotte uno specifico “Marchio benessere”.
Che la strada della nicchia e della caratterizzazione sempre più mirata, anche per un prodotto già di per sé di nicchia come il Parmigiano Reggiano, sia quella da seguire per creare maggiore valore non c’è dubbio, e a questo riguardo le certificazioni Bio o Ogm free sono strade interessanti che un caseificio può considerare con attenzione per differenziarsi ulteriormente.
E poi ci sono le certificazioni religiose. Il caso della certificazione Kosher è emblematico: indirizzato alle comunità ebraiche è tuttavia scelto negli Usa anche da consumatori non ebrei, perché considerato più sano.
La nicchia è decisamente la grande frontiera del valore.