Tra i problemi legati all’affollamento in mangiatoia insufficiente a soddisfare tutte le bovine presenti c’è anche quello di accrescere i problemi podali o le mastiti.
La questione delle endotossine ha una chiara correlazione con la gestione alimentare, oltre che dalla composizione della miscelata.
Ad esempio quando c’è una situazione di affollamento in mangiatoia si riduce il numero degli accessi nell’arco della giornata, specie per alcuni animali più deboli e timidi.
Essi arrivano così alla mangiatoia più tardi e più affamati e, sapendo che tornare alla mangiatoia sarà un’impresa faticosa, fanno un pasto molto abbondante, con conseguente abbassamento del pH ruminale.
Qualora però il rumine presenti sbalzi di pH, non necessariamente clamorosi e anche per un tempo limitato dicono gli esperti, si ha la morte di ceppi batterici Gram negativi che fanno parte della popolazione ruminale.
Questo è un problema.
Non solo perché sono ceppi utili che degradano la fibra, ma anche perché la loro morte libera endotossine, ossia i lipopolisaccaridi della loro parete cellulare che verranno assorbiti poi a livello intestinale grazie alle “cerniere” allentate che si aprono in situazioni di stress, originati da innumerevoli possibilità.
E questo non solo a livello intestinale, perché i ricercatori hanno dimostrato che l’allentamento delle tight junctions (ossia una sorta di “cerniere” epiteliali) permette un assorbimento di tossine anche attraverso l’epitelio ruminale.
Una volta avuto il via libera le tossine vanno dove credono, con un’ebbrezza da fine lockdown, e fanno danni dove meglio la situazione ispira loro: ad esempio ai piedi, o alla mammella, o a livello di apparato riproduttore.
Insomma, un bel problema.
Ecco perché il sovraffollamento è un problema che ha effetti a breve e a lungo termine. Ed è anche la ragione per cui, laddove si è ridotto il numero di animali per varie ragioni, spesso si è visto un mantenersi delle produzioni della stalla sui livelli precedenti.
Il che, tra l’altro, tira la volata ad altre considerazioni finali: con la necessità di avere una mandria in equilibrio con la terra disponibile, con il costo – e la difficoltà a produrne quantità adeguate – degli alimenti, avere stalle sovraffollate è ormai antieconomico.
Ma l’affollamento in mangiatoia potrebbe esserci anche in condizioni di spazi adeguati, qualora ci fossero situazioni critiche legate, ad esempio, al raffrescamento o a forti contrasti di luce o all’illuminazione, con parti della mangiatoia accessibili meno volentieri dalle bovine, col risultato di averne di più nella rimanente parte con relativo sovraffollamento.
Insomma, è cosa nota: niente in una stalla da latte è un caso a sé stante, senza ripercussioni su tutto il resto. ogni giorno se ne ha la conferma.