Una manza gravida pronta al parto con una base d’asta di 1350 euro. Per una manza che partorirà a maggio invece un prezzo quasi triplo. Questo racconta un allevatore di ritorno da un’asta di bovine in Germania, chiacchierando sul dopo quote.
Anche questo è un indicatore delle grandi manovre di riposizionamento in corso nel mondo dei produttori di latte
In Germania stanno tirando il freno sulla produzione, autorevolmente consigliati dall’alto, per evitare di pagare il superprelievo conseguente all’eccesso produttivo di quest’ultima stagione. E quindi il prezzo di animali pronti a partorire, e a fare latte a brevissimo, è basso. Ma è solo la rincorsa che precede il balzo, come dimostra il prezzo dello stesso animale che inizierà invece a produrre latte un attimo dopo la fine delle quote. Questo sì che è desiderato e richiesto. Si aspetta solo il giorno x.
La situazione nel Nord Europa ricorda l’attesa che precede l’attacco delle legioni nel film “Il Gladiatore”, e la memorabile frase di Russel Crowe nell’armatura di generale romano: “Al mio segnale (traduciamo: finite le quote) scatenate l’inferno!”.
Latte e non fuoco, ma il concetto è il medesimo.