È opinione comune che una bovina, potendo scegliere tra il pascolo e la stalla, sceglierebbe il primo. Facile previsione, una scommessa che si vince facile.
Eppure non sempre è così. Non lo è perché è possibile che ci siano stalle che presentino ambienti talmente corretti e gestiti che le bovine presenti, con l’alternativa del pascolo presente in ogni momento, preferiscano la stalla.
Una situazione del genere l’ho vista con i miei occhi alcuni giorni fa in una stalla che ha vari elementi di eccellenza, non ultime produzioni stellari.
Ebbene, in questa stalla con poco più di 200 bovine in lattazione bisogna considerare lo spazio per le asciutte.
L’area in questione è stata realizzata eliminando vari recinti che la delimitavano, lasciando quindi un grande spazio senza ostacoli. Tetto alto, apertura sulla tre pareti, la quarta è l’area di mungitura. Ampio destratificatore a soffitto sempre in funzione, ovviamente a velocità differenti, in estate e in inverno, mezze stagioni comprese.
Collegato a questo ampio spazio c’è un pascolo più che generoso.
Le bovine possono scegliere liberamente dove stare e quindi il loro giudizio è libero da forzature.
Per capire però serve un ultimo elemento: il grande recinto di asciutta nella stalla, alla base presenta una lettiera coltivata o compost.
Sono anni che non viene sostituita, semplicemente lavorata una volta (in estate) o due (in inverno) con un ripuntatore e così facendo mantenuta arieggiata, alimentando le corrette fermentazioni e mantenendo sempre praticamente asciutta la parte più superficiale.
Grazie all’abbondante spessore la superficie per le bovine è morbida, le vacche si mantengono pulite grazie alla bassa umidità, recuperano situazioni problematiche di arti e piedi che con altre stabulazioni sarebbero al limite.
Intendiamoci, da qui a dire chela lettiera compostata sia la soluzione perfetta per farci camminare sopra le bovine ce ne passa. Ma nemmeno poi così tanto.