Lo sappiamo. Rilevare la condizione corporea delle vacche è importante. Farlo con accuratezza lo è ancora di più. Tuttavia dal monitoraggio del Body Condition Score passano molte strade che portano a migliori produzioni, maggiore efficienza, riduzione dei problemi sanitari. Il problema, semmai, è di ordine pratico: chi fa il controllo del BCS e come lo fa? Comunque la si metta il rischio di inaccuratezza è sempre dietro l’angolo, anche se a fare la valutazione è sempre la stessa persona (cosa consigliabile, peraltro, perché ogni occhio vede a modo suo). Non solo. L’inaccuratezza può derivare dalla impossibilità fisica di osservare e sentire al tatto come si deve gli animali per le caratteristiche della stalla, per sovraffollamento, per mille altre ragioni. Senza contare che muoversi tra gli animali è sempre – per loro – causa di stress.
La presentazione di uno strumento elettronico che valuta automaticamente il BCS delle vacche, avutasi nei giorni scorsi ad Hannover durante EuroTier 2104, aggiunge ora una nuova possibilità per avere dati efficaci sulla condizione corporea delle bovine. È un ulteriore tassello che va ad aggiungersi a quel mosaico affascinante costituito dalla stalla 2.2, quello dove l’elettronica gestisce al meglio fasi importanti dell’allevamento e libera tempo ed energie che l’uomo può indirizzare più efficacemente altrove.
Ebbene, per dirla un po’ all’ingrosso, stiamo parlando di una telecamera che riprende immagini in 3D della groppa delle bovine, le elabora e ne fa scaturire una misura del loro BCS. E lo fa quotidianamente. Posizionata in prossimità di un passaggio obbligato che le bovine percorrono giornalmente, ad esempio l’ingresso al robot di mungitura, la telecamera fa il suo lavoro: riconosce la vacca, riprende le immagini, le trasmette al software di controllo che le elabora e mostra sullo schermo del PC dell’allevatore come procede la condizione corporea. Per capo, per gruppi, per l’intera mandria, con un click si può avere ogni giorno l’indicazione sul BCS. Non solo: possono essere impostate soglie di allarme che indicano l’uscita da range preimpostati, con possibilità di correggere tempestivamente l’alimentazione. Ovviamente i dati del BCS e le curve derivanti possono essere condivise con il veterinario che avrà così altri dati utili per ottimizzare il suo lavoro sulla mandria.
Bene, solo una cosa manca, se vogliamo essere pignoli.
Servirebbe una variante che, montata all’ingresso dell’azienda, faccia una scansione in 3D di chi sta per entrare e, quando rilevi trattarsi di uno scocciatore, chiuda in automatico i cancelli, impedendone l’ingresso.
Visto come è numerosa questa categoria i vantaggi in termini di produttività per l’azienda sarebbero enormi.
Forse il prezzo del latte attuale
sfoltira’la flotta di avventurieri
e di quelli che li ascoltano anche