Sul mercato sta crescendo la proposta di prodotti che vanno a stimolare la capacità dell’organismo di difendersi dalla aggressioni di patogeni di vario ordine e grado.
Del resto questa è la cosa migliore piuttosto che andare poi con dei farmaci a cercare di porre rimedio al danno.
È una scelta virtuosa che premia in termini di risultati, di costi, di immagine.
In questo filone si inquadra un’abitudine interessante di questo allevatore: misurare sistematicamente il colostro delle bovine che hanno partorito e tenere un resoconto storico dei dati raccolti.
E i dati del colostro parlano, e anche chiaramente, spiegando ad esempio il perché di certi problemi con le vitelle. Problemi che non mancano di fare sentire poi il loro effetto su tutta la carriera futura della bovina.
Ebbene, cosa notava il nostro allevatore quando i dati del colostro cominciavano a essere tanti e riguardavano tutte le bovine della stalla?
Notava che la qualità era medio-bassa. Che non c’era colostro tra le bovine della stalla che superasse il 20% di percentuale Brix, anche tra animali per i quali era lecito aspettarsi una qualità migliore (ossia con percentuale Brix superiore di svariati punti).
Già questo dato fornisce una prima utile indicazione: il colostro che ricevono le vitelle è insufficiente a proteggerle come si deve. E questo spiega anche i problemi successivi.
La qualità del colostro è aumentata con l’inserimento di uno specifico additivo alimentare finalizzato al potenziamento dell’attività immunitaria. E, di conseguenza, sono diminuiti anche i problemi sanitari con le vitelle.
Tutto ciò fornisce alcuni spunto pratici facili e fruttuosi.
Ad esempio che misurare sistematicamente la qualità del colostro è utile e permette di capire cose che potrebbero passare inosservate.
Che non sempre il colostro che si dà alle vitelle è quello che pensiamo in termini di capacità dio protezione.
Che la qualità del colostro si può migliorare e, di conseguenza, ridurre i problemi sanitari e le spese per farmaci successive.
Infine, ma non per importanza, che misurando il colostro si può testare in stalla l’efficacia di un additivo alimentare mirato a potenziare le capacità immunitarie. Avendo così a disposizione qualche dato in più per distinguere tra prodotti seri e acqua fresca.