Eccoci alla fine della scala su come cavarsela con meno danni possibile quando si finisce al centro di una crisi di comunicazione.
Potrebbe essere la situazione (poco desiderabile, ma non per questo escludibile a priori) del finire nel mirino di avversari dell’allevamento, con conseguente trascinamento sul banco (mediatico) degli imputati.
Veniamo al nono e ultimo step.
Quando scoppia la crisi l’attenzione sull’azienda diventa altissima. Ecco allora che questa situazione va usata per far passare un set predefinito di messaggi chiave che definiscano l’azienda, i suoi valori, i suoi punti fermi.
Se questo non avvenisse, in mancanza cioè messaggi attentamente preparati e definiti, sviluppati anche con l’aiuto di esperti, si correrebbe il rischio che a definire l’azienda nella percezione altrui sia ciò di cui l’azienda è stata accusata.
E non solo momentaneamente, ma permanentemente.