Secondo passaggio della strategia per gestire al meglio una crisi di comunicazione, che, ricordo, è quella situazione di panico che scaturisce dall’essere privilegiati da un attacco di qualche gruppo animalista che ha preso sotto la sua amorevole cura la nostra azienda.
Costruire un team. O, meglio: averlo già pronto, cioè costruirlo in anticipo.
Meglio, infatti, essere pronti e preparati, per sapere esattamente chi farà (e dirà) cosa.
Un team efficace dovrebbe comprendere: il proprietario, un consulente legale e un esperto di comunicazione.
Tre figure chiave sia in fase di elaborazione del piano (si è parlato nel primo gradino) sia per gestire la fase calda legata alla crisi di comunicazione.
Prossimo gradino: non dar un’impressione di colpevolezza.