Recuperare uno spazio inutilizzato (e considerato fino ad allora inutilizzabile) e fare un salto di qualità nella gestione degli animali e nei risultati. Possibile? Possibile, con un minimo investimento, quel minimo investimento che non di rado sta dietro a grandi miglioramenti.
La questione è semplice e anche comune.
Creare spazi adeguati per la rimonta, in tutte le sue fasi, in stalle dove un certo sovraffollamento non si dice che c’è ma c’è, e a essere penalizzata è in genere la rimonta.
La cosa migliora se una parte degli animali è tolta dall’occupazione delle strutture classiche, lasciando spazio all’allargamento del resto delle bovine.
Ad esempio le vitelle da 70 giorni fino a 3-4 mesi.
Come è successo in questa stalla mantovana.
Le immagini spiegano molto del benessere degli animali, ma non dicono di quello che c’era prima di questo lusso: uno spazio inutilizzabile, un pezzo di terra a fianco della stalla, immediatamente a ridosso del confine aziendale.
Peraltro, a complicarne l’uso eventuale, una forma irregolare.
Si sa he fine fanno queste aree: se va bene diventano deposito temporaneo, e perciò stabile, di materiali di ogni tipo. Se va male, lo stesso.
Da qui l’idea: ricavarci un’area per le vitelle dopo lo svezzamento. Detto, fatto. Stesa una superficie in cemento, generosa copertura di paglia, suddivisione in due box simili, sistemati tre igloo per box, mangiatoie autoprodotte ma funzionali, anche un’autocattura per abituarle al passaggio successivo.
Sottigliezza: due cancelli, posti al confine tra i due box, che chiudendosi a libro permettono di bloccare temporaneamente le vitelle negli igloo mentre si pulisce la lettiera con il telescopico, stando all’esterno.
Altra sottigliezza: un cordolo nella parte posteriore degli igloo, che ne impedisce l’arretramento.
Risultati ottimi, vitelle soddisfatte e spazio recuperato, a vantaggio di tutta la mandria.
Della serie: a volte basta un’idea, il resto ci va dietro.
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