La grande distribuzione si accorda direttamente con un gruppo di produttori di latte e mette sugli scaffali un prodotto che coinvolge direttamente anche il consumatore.
Di fatto un accordo triangolare: produttori, consumatori, distribuzione.
Si parla di latte francese e di allevatori francesi e la catena della distribuzione coinvolta è Carrefour. Carrefour metterà infatti sugli scaffali a fine ottobre prodotti con un marchio specifico: “C’est qui le patron? La marque du consommateur” (“Chi è il padrone? La marca del consumatore”).
A fine ottobre, dunque, sugli scaffali Carrefour in Francia compariranno brick da un litro di latte con il nuovo marchio, in vendita a 99 centesimi, consentendo ai produttori una remunerazione attorno ai 39 centesimi, decisamente superiore al pagamento standard pagato ai produttori di latte francesi.
Il prezzo di vendita è stato definito da Carrefour dopo un sondaggio on line con seimila consumatori, per definire le loro richieste e il livello di prezzo maggiore che essi sarebbero stati disponibili a pagare per un prodotto che le soddisfacesse.
E il latte chi lo produce?
51 allevamenti a conduzione famigliare che aderiscono alla cooperativa Saint-Denis-de-l’Hotel. Il volume di latte coinvolto nell’iniziativa è compreso tra 7 e 10 milioni di litri.
Quali devono essere i requisiti del latte destinato all’iniziativa di Carrefour? Il protocollo di produzione prevede in particolare: alimentazione No Ogm, uso di foraggi locali e pascolo da tre a sei mesi l’anno.
Un esempio dalla Francia che indica come si possano percorrere strade originali, basate su una stretta collaborazione tra segmenti della filiera, consumatori compresi.
Non tutto il latte diventa formaggio, nei circuiti Dop. Ma la rigidità dei requisiti di produzione è la stessa. Con un po’ di intraprendenza non si potrebbero percorrere strade simili a quella francese anche in Italia?