È certamente uno dei temi caldi e se ne parla con sempre maggiore frequenza.
I ruminanti, si sa, hanno una certa propensione ad emettere metano e questo, per il suo effetto climalterante, è visto con sempre maggiore sospetto e si chiede alla ricerca di correre ai ripari.
E, infatti, tra gli obiettivi dei nutrizionisti e dei genetisti, c’è un grande impegno per avere animali che siano produttivi ed emettano meno emissioni gassose in atmosfera.
C’è poi il tema, collaterale, dell’impronta di carbonio della produzione agricola e zootecnica, e anche su questo è un fiorire si di studi, iniziative e lavori di ricerca.
Una dimostrazione di quanto sia di attualità la faccenda la si può trovare tra i convegni zootecnici di Fieragricola a Verona, in molti dei quali la questione della riduzione di emissioni gassose è la protagonista.
Detto ciò, solo una considerazione a margine: vedendo le code chilometriche di auto che per ore dal casello autostradale si dirigevano verso la Fiera, ognuna col suo bello scarico che allegramente sbuffava gas venefici di ogni tipo, e magari molte persone su quelle auto erano dirette a qualche incontro sulla riduzione delle emissioni gassose dei ruminanti… ebbene, mi domando se le emissioni dei ruminanti siano proprio il problema principale…