Fatti mandare dalla mamma / a prendere il latte… cantava il buon Gianni Morandi.
La storia è semplice: lui sospetta che lei si faccia accompagnare da un altro ammiratore e la cosa non gli garba. Per parlare da solo alla ragazza le chiede di inventarsi una scusa per uscire di casa da sola. Scusa plausibilissima: andare a prendere il latte.
Ah, benedetti tempi, quando una frase come questa era sufficiente, chiara e condivisa.
Intendo: andare a prendere il latte.
Immaginate invece cosa succederebbe oggi, anche se ovviamente la cosa non succederebbe più al telefono ma semmai a colpi di messaggi sullo smartphone.
Lui. Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte, devo dirti qualche cosa che riguarda noi due.
Lei. Hai detto latte? Ma cosa intendi: latte di soia, latte di mandorla, latte bio, latte vegan… spiegati meglio.
Lui. Intendo il latte, quello che si beve, bianco.
Lei. Sei il solito che la fa semplice. Tutti sono bianchi e si bevono.
Lui. Ma dai, il latte è solo il latte.
Lei. Guarda che noi siamo vegetariani e per noi il latte che intendi tu è una cosa orrenda: pieno di veleni, farmaci, prodotto in lager e facendo soffrire le povere mucche.
Lui. Va beh, allora fatti mandare a prendere il latte di soia.
Lei. Il latte di soia noi lo facciamo arrivare con corriere da un contadino maestro di Yoga che lo produce parlando alle piante una per una nelle notti di plenilunio. Non c’è bisogno di uscire di casa. La scusa non reggerebbe.
Lui. Senti, facciamo così: dì alla mamma che vai a insultare un po’ di allevatori che sfruttano gli animali, producono schifezze avvelenate e distruggono il pianeta.
Lei. Ok, La mamma ha detto che posso uscire.