Continuiamo con la scala dedicata ad affrontare una crisi di comunicazione con il terzo step.
C’è un errore tremendo che può essere fatto quando ci si trova a dover rispondere al cronista che chiede conto di questo o quello che riguarda la stalla, gli animali, l’azienda, con il ditino accusatorio magari: non rispondere.
Diventa una ammissione di colpevolezza, un dichiarare senza dirlo: “Mi hai beccato con le mani nel sacco”.
Rispondere a caldo, in genere, è un grosso rischio, per chi di mestiere alleva animali e non è a suo agio con un microfono e una telecamera davanti alla faccia.
Quindi, che fare?
Con modi urbani, prendere tempo sulle questioni più spinose e promettere da dare a breve tutte le informazioni richieste, motivando ciò con la necessità di essere esaustivo e completo.
Dopo di che, facendo riferimento al piano definito e al team realizzato, preparare la risposte e girarle, meglio in forma scritta, a chi di dovere.
Prossimo step: riconoscere le responsabilità.