Il debito non è tutto uguale. C’è infatti un’area da illuminare con la luce dell’attenzione quando si tratta di cercare dove recuperare redditività in una stalla da latte. E questa area è quella del debito.
Ovviamente non lo dico io, ma un bravissimo consulente che ha da tempo individuato alcune zone trascurate su cui lavorare.
E quella della conoscenza del debito che ha una stalla da latte è una di queste. Importante, anzi, importantissima, per gli effetti che ha sulla redditività, sulle sue possibilità di competere e, in certi casi, addirittura di sopravvivere. Il debito non è tutto uguale, insomma.
Un primo parametro: il totale di debito aziendale espresso per vacca. Un dato accettabile riportato per gli Usa è di 5000 dollari/vacca, numero ritenuto da nostro tecnico significativo anche per la realtà italiana.
Che continuando, ha illustrato un altro dato, quello della percentuale di debito sulla Plv. In questo caso l’indicazione è quella di non superare il 100% di debito rispetto a un anno di Plv.
Non vi basta?
Ecco allora un terzo indicatore: quello del debito rapportato al totale del valore aziendale.
Qui l’indicazione generale è quella che esso non superi il 50%.
Ebbene, rispetto a questi parametri, circa il 50% delle aziende seguite dal consulente – e non sono poche – ha un debito sbilanciato.
Certo, le ragioni che hanno portato al formarsi di questo debito sono varie e legate alla storia di ogni realtà.
Ma quello che interessa è il dato di fondo: gli effetti che crea questo debito sbilanciato: crisi di liquidità in azienda, limitazione della libertà di azione con rischio concreto di non poter cogliere opportunità di crescita e sviluppo, blocco degli investimenti per dare più efficienza, riduzione della redditività. Fino all’ipotesi più funesta per il futuro di un’azienda: fare nuovo debito per pagare il vecchio debito.
Questa – ha detto – è la situazione peggiore, quella che impone una immediata verifica fin nei minimi dettagli di ogni passaggio della gestione, di ogni costo, di ogni scelta fatta, perché è una sorta di avviso di sfratto dall’attività.