Una situazione che dire imbarazzante è dire niente.
Di cosa si tratta?
Immaginate la scena (o magari l’avete vissuta in prima persona). Stalla nuova, curata in tutti i dettagli. Obiettivamente uno spettacolo alla vista: ampia, spaziosa, luminosa. Spazio e benessere in proporzione XXL, dal primo all’ultimo metro della sua lunghezza e lo stesso per la larghezza.
Insomma, un gioiellino.
Eppure, le vacche non occupano tutta la stalla e tendono ad ammassarsi in una metà, o poco più. E lo si vede benissimo alla mangiatoia, perché in una metà circa di essa le vacche ci vanno poco e, infatti, la miscelata rimane in abbondanza, mentre nell’altra metà il consumo è assai maggiore.
Questione di caldo? Di ventilazione poco omogenea? Di sole che picchia in un punto più che in un altro? Fuochino.
Non che tutto questo non possa essere una causa (può, certamente) di una occupazione irregolare di una stalla apparentemente perfetta. Ma in questo caso la ragione era un’altra, ed è interessante capire quale.
Partiamo dalla soluzione. È stato messo un telo a coprire la testata della parte di stalla meno frequentata. E il problema si è praticamente risolto. No, non era un problema di caldo. Era un problema di luce, o, meglio, di contrasto estremamente marcato tra zona illuminate e zona d’ombra che la forte illuminazione creava in questa zona.
E chi sa di etologia e di comportamenti animali dice che la bovina è assai impaurita dal forte contrasto luce-ombra, che percepisce come fossero ostacoli fisici.
Ecco perché con il telo che rendeva le luci in ingresso più ovattate e morbide, i contrasti attenuati, la frequentazione della stalla è tornata normale in ogni suo punto, così come il consumo di alimento lungo tutta la mangiatoia.
Lo stesso che mi raccontava un altro allevatore, dove il problema era all’uscita dalla sala di mungitura la mattina: il sole arrivava e creava un forte contrasto luce-ombra lungo il percorso di disimpegno, con le bovine che rallentavano, tentennavano, erano evidentemente in apprensione. Problema risolta mettendo una lampada a led che illuminava il punto critico anche di giorno, annullando il contrasto.




Caro Acerbis, leggo sempre volontieri i tuoi parti zootecnici, sono semplici ma proprio per questo interessanti. Opinione personale, sarebbe importante aumentare la campionatura.
Questo ultimo caso della luce mi è sembrato piuttosto interessante e condivisibile.
Grazie e auguri di buon lavoro.
Miro Crimella
Caro Miro, grazie, apprezzo molto. In effetti l’idea è quella di fare qualche cosa di simile all’irrigazione a goccia, riportando ciò che ascolto, sento, vedo, leggo qua e là. Non capisco però cosa intendi di preciso per aumentare la campionatura. comunque grazie e a presto. Luca
Noi stesso problema .. pensavamo fossero le mosche … ma invece lo facevamo anche quando non vi erano …
provvederemo con teli oscuranti .. grazie