Il latte comincia a essere più rarefatto sul mercato. Non è una questione fisica, ma una questione di quantità disponibili.
Lo dimostra il balzo in avanti dei prezzi dei prodotti dairy all’asta del 1 novembre del Global Dairy Trade: il GDT Price Index segna un +11,4%.
Il rialzo più significativo riguarda il latte in polvere intero, con un rumoroso +19,8%; segnano invece + 6,5 % il latte in polvere scremato e + 4,0% il burro.
Negativo il lattosio con un -4%.
Siamo in presenza del secondo più grande aumento del GDT Price Index dell’anno e questo indica una tendenza ben definita: il latte disponibile sul mercato comincia a diminuire e tra gli operatori scatta il meccanismo dell’acquisto a colpi di rialzo.
In Europa la produzione in agosto ha fatto segnare un calo dell’1,9% rispetto al corrispondente mese del 2015: è il 3° calo consecutivo in Europa quest’anno (-1,4% in luglio; -2,3% in giugno).
Complessivamente la produzione in Europa dovrebbe segnare un +0,9% nel 2016 rispetto al 2015, a causa delle alte produzione dell’inizio dell’anno.
Significativo è il dato dell’Irlanda: la produzione a settembre, rispetto al settembre 2015, è calata per la prima volta in cinque mesi.
Numeri interessanti, quindi, ma ancora in prospettiva.
Come segnala su un forum un allevatore irlandese (il problema è generale) commentando questi numeri, dopo tanto leggere di produzioni che calano, di prospettive che migliorano, di dati favorevoli, sarebbe ora di vedere tutto ciò tradotto anche nel prezzo del latte.