Ci sono molti allenatori di squadre da calcio che per il loro attacco scelgono uno spilungone e un piccoletto. Entrambi sono funzionali allo scopo e, in genere, la cosa funziona.
Verificate l’altezza dei due e poi date un’occhiata a questa bella foto dove sono abbinati due ibridi estremamente diversi di sorgo, uniti in un erbaio prossimo alla raccolta.
Si tratta di un miscuglio interessante, che riprende il concetto dei miscugli foraggeri dove ogni essenza ha una sua funzione in base alle specifiche caratteristiche.
In questo caso abbiamo il piccoletto costituito da un sorgo da trinciato integrale nanizzato, la cui altezza non supera i 2 metri e ha una buona robustezza, pur essendo BMR (ossia con fibra povera di lignina) e resta in piedi saldamente.
Lo spilungone invece, sempre un ibrido BMR, arriva ad altezze notevolissme, anche oltre i 4 metri in condizioni ottimali e con semine precoci, è un sorgo con numerose foglie e continua crescita, senza panicolo perché è costantemente in fase vegetativa dato che al nord spesso non arriva alla fioritura. Produce, anche grazie al buon accestimento, una imponente massa di foraggio verde, appetibile e con ottima digeribilità.
Ovviamente ha qualche problema di stabilità data l’altezza e il tipo di fibra, ma viene sostenuto dall’altro ibrido.
Il tutto, alla trinciatura, garantisce una grande massa appetibile, digeribile, con fermentazioni in trincea rapide per il contenuto zuccherino elevato.
Come sempre, sia chiaro, non esiste la soluzione perfetta: esistono tante possibilità (questa è una) entro cui valutare e scegliere (o non scegliere), facendo tesoro di prove, successi ed errori, propri e altrui.
Anche per la produzione foraggera, ovviamente.