Un punto fermo di ogni ipotesi di miglioramento che possa dare concreti risultati e non rimanere una bella ipotesi sulla carta, pronta per essere dimenticata, è che un balzo in avanti nei risultati, un miglioramento reale e duraturo, nasce non già dall’affrontare di petto tutto con l’idea di migliorarlo, quanto piuttosto dall’individuare e migliorare un piccolo dettaglio alla volta.
Questo richiede innanzitutto tempo e dati, per capire, in tutte le dinamiche aziendali, dove stiano i punti deboli e i punti di forza, per poi metterli in fila in ordine di peso (positivo o negativo) sui risultati generali.
Una graduatoria di questo genere, che consideri tutto, dalla campagna alla consegna del latte, richiederebbe, oltre a tanti dati, anche il supporto dei consulenti aziendali di maggiore importanza, come il veterinario, il nutrizionista, magari anche il commercialista.
Fatta questa “fotografia” dell’azienda, la più completa e dettagliata possibile, il passo successivo è confrontare quanto si vede con dati simili di riferimento, per vedere quali sono i dati da migliorare.
Non solo. Tra questi quali sono quelli più urgenti, ossia che a parità di costo possono dare il beneficio più alto. Può essere un cambio di rotta foraggero, una sistemazione di una parte di stalla dove più critiche sono le condizioni di benessere animale, l’inserimento di qualche tecnologia in grado di superare dei deficit gestionali, la messa a punto di protocolli di lavoro più efficaci, la riorganizzazione del personale e via di questo passo.
Con metodo e costanza, (senza dimenticare che senza dati precisi e senza il supporto di qualche bravo consulente per le aree strategiche, tutto diventa più difficile), un passo alla volta, come in una camminata di montagna, si arriva sempre più in alto.
L’importante è concentrarsi su ogni passo e fare in modo che, per piccolo che possa essere, rappresenti un progresso definitivo, su cui appoggiarsi per partire con il balzo successivo.