Ventilatori? Attenzione al rischio del fresco a macchia di leopardo (e del sovraffollamento che ne deriva).
Con il caldo tutto quanto si fa per ridurre il disagio termico nella stalla è utile e ben accetto. Dalle bovine, ma non è da buttare via nemmeno per chi in stalla ci lavora.
Detto questo è chiaro che lo strumento principe, ormai sempre più presente in verità, è quello dei ventilatori.
Al di là del modello, della forma, della dimensione, del risparmio energetico per il loro funzionamento – sul mercato ce ne sono per ogni esigenza – è interessante raccontare l’episodio che mi ha raccontato un allevatore.
La cosa che si notava immediatamente nella sua stalla era il grande numero ventilatori presenti, decisamente fitti. Certo l’effetto era più che gradevole anche per gli umani, ma comunque lepale che giravano erano tante.
Da qui, la tentazione, per risparmiare: mettere qualche ventilatore in meno, aumentare la distanza tra uno e l’altro, mi diceva l’allevatore che, chissà, magari proprio quel ragionamento l’aveva fatto.
Dopotutto, se tot ventilatori fanno bene, tot ventilatori meno qualcuno faranno ugualmente bene, un po’ meno, magari, ma sempre bene.
E invece no, come mi spiegava l’allevatore, citando l’esempio visto in una stalla vicina (ma il dubbio che fosse in realtà la sua la stalla non me lo sono tolto).
Installare un numero insufficiente di ventilatori, o posizionati in maniera non ottimale, significa infatti creare nella stalla una situazione termica e di ventilazione non omogenea, con zone fresche (quelle dove arriva l’effetto del ventilatore) e zone più calde e meno gradite (dove i ventilatori non hanno effetto o molto meno perché troppo distanti). E con un risultato non trascurabile anche sulla presenza delle mosche, che sono infastidite dalle correnti d’aria.
Ebbene, cosa succederà (o cosa è successo, nella stalla del vicino)?
Facile prevederlo.
Le bovine stavano ammassate nelle aree più fresche e lasciando vuote quelle calde.
Ma così facendo si hanno punti di grande sovraffollamento e disagio, con le conseguenze del caso, anche se tutti i parametri canonici di metri quadri per capo complessivo della stalla sono esatti.
Tanto più se la struttura presenta punti più soleggiati di altri, dove è ancora più importante lavorare affinché la loro accettabilità da parte degli animali sia messa allo stesso piano di altri più all’ombra.
Insomma: un investimento cospicuo come quello per il raffrescamento non solo è strategico, ma va fatto anche senza scorciatoie al risparmio o si rischia di spendere e non avere tutti i benefici attesi.