Il separato fresco consegnato ogni giorno a domicilio per il biogas. Una vera primizia per il settore che vede protagonista la cooperativa San Lorenzo di Pegognaga, in provincia di Mantova, e una collaborazione tra aziende per superare difficoltà che sarebbe problematico gestire a livello di singola azienda.
Perché non c’è taglia aziendale, per quanto grande, che possa da sola pensare di essere autosufficiente.
Anche di questo si è parlato ieri sera nella Serata Steaming Up con il presidente Cesare Valenza e il vicepresidente Alessandro Grandolfi.
Ci vuole può rivedere il tutto cliccando qui.
Ebbene, tra i tanti punti emersi nella chiacchierata, vorrei concentrare l’attenzione su come è stata affrontata la questione deiezioni. Un problema grosso per tutti, specialmente per un’area ad alta densità zootecnica e in zona vulnerabile.
Per farla breve: mai come in questo caso vale il detto che il problema è stato trasformato in opportunità. Non solo alleggerendo le aziende socie di una parte del loro carico azotato, ma anche generando un reddito.
Vediamo qualche dettaglio.
È stato realizzato un separatore mobile (quello che vedete nella foto), in grado di muoversi da un’azienda all’altra e trattare una parte del liquame presente nelle fosse, per mettere a disposizione delle singole aziende importanti quantità di separato, più facile da gestire, stoccare, movimentare e ridurre i volumi di deiezioni nelle fosse.
Tutto qui? La cosa interessante comincia proprio adesso, con la disponibilità – e programmabilità – di grandi quantitativi di separato, frutto del lavoro del separatore mobile.
Anche perché il Crpa di Reggio Emilia aveva nel frattempo verificato in un impianto pilota che il separato poteva proporsi, in una certa percentuale, come interessante sostituto dell’insilato di mais nei digestori anaerobici per la produzione di biogas, con la possibilità di arrivare a una sostituzione del 10-15% della frazione di silomais utilizzato nel digestore.
Ecco allora che la Cooperativa è diventata fornitrice di separato per una serie di impianti di biogas, legati da contratto, che pagano per una fornitura quotidiana tutto l’anno di separato fresco, garantita dalla Cooperativa San Lorenzo.
Per chi produce biogas c’è così una minore necessità di silomais e il vantaggio di una disponibilità regolare e continua di “alimento” per il digestore.
Per chi fornisce il separato i vantaggi sono altrettanto evidenti. Un primo immediato vantaggio è la possibilità di allontanare dall’azienda, insieme al separato, una parte dell’azoto prodotto e di certificarlo grazie a un contratto di cessione a terzi.
Così facendo è diminuita la necessità di terreni per ogni azienda coinvolta per rientrare nei limiti della direttiva nitrati.
Non è tutto, ovviamente: seguite la chiacchierata di ieri sera e vedrete che ogni passo è letteralmente la premessa per il passo successivo. E, infatti, grazie alla realizzazione di una seconda macchina, che sfrutta la cavitazione idrodinamica controllata, essa pure realizzata su misura, si va a trattare il liquame per farne un prodotto più facilmente gestibile ed efficace agronomicamente per la fertirrigazione.
Altro punto importante: non siamo in presenza di azioni spot, bensì di un disegno generale, quello di definire e certificare un modello virtuoso di produzione del Parmigiano Reggiano (e in parte anche di Grana Padano, dato che alcuni soci fanno latte per Grana Padano), ad elevata sostenibilità.
Un modello nel quale ovviamente ha un grande impatto la gestione delle deiezioni, che qui ha trovato davvero la quadratura del cerchio: il problema si riduce e, riducendosi, produce un reddito. Sono i vantaggi della cooperazione fatta bene.


Ottima tecnica, peccato che in azienda rimane il chiarificato che ben di sposa con la fertirrigazione, pratica messa al bando dalle ultime disposizioni regionali in merito alla gestione nitrati