In compagnia il vitello guarisce prima. Della serie “magari lo sapevate già e l’avevate già sperimentato, magari no”, vi riporto questa interessante esperienza raccontatami in una bella stalla dove al vitello si prestano tante attenzioni.
Che un vitello solo stia peggio di un vitello in compagnia di un suo simile non c’è bisogno che siano le norme sul benessere a dirlo e, dopo i 60 giorni, a imporlo. Ma la socializzazione, rispetto alla solitudine, aiuta anche a guarire prima.
Ed è quello che hanno verificato puntualmente in questa stalla.
Qui ora c’è una nuova vitellaia che consente contatti visivi e tattili tra copie di vitelli fin dai primi giorni. Ma quando ancora non c’era questa vitellaia e ogni vitello stava per i primi 30 giorni in gabbiette singole, se capitava di avere qualche soggetto malato lo si metteva in una baby infermeria, dove i vitelli stavano sempre in coppia, mai da soli.
Con tempi di guarigione e recupero che si riducevano in maniera sorprendente, dimezzandosi o addirittura arrivando a un terzo del tempo necessario al recupero in solitudine.
Una dimostrazione pratica che la socialità non è un vezzo ma una vera e propria esigenza dell’animale, un fattore in grado di migliorare tutto, anche il recupero dopo un problema sanitario.
Vale per il vitello, ma vale ovviamente anche in seguito.
Quando durante i controlli x il benessere spesso capitava appena 4-5 anni fa di vedere tanti vitelli in gabbiette separate in fila senza possibilità di contatto tra loro, suggerivo all’allevatore di praticare dei fori tra una gabbietta e l’altra in applicazione del decreto 126.2011. Mi veniva a volte risposto che in tal modo poteva aumentare il rischio di contagio per le infezioni. Pur non smentendo totalmente l’obiezione, iniziavo a spiegare il significato del decreto sul benessere che era anche quello della salvaguardia dell’etologia del vitello che avrebbe contributo al suo buon accrescimento. Noto con piacere che quesl’articolo ne è la conferma