Quale è il miglior materiale per la lettiera delle cuccette?
Risposta scontata: la sabbia.
Soprattutto se lo chiedete a questo allevatore bresciano, media oltre i 40 litri tanto per dare l’idea del calibro, che ha abbandonato la paglia ed è passato alla sabbia.
Potete troverai reportage completo sul numero 2 di Professione Allevatore.
Dico la media per sottolineare che è un tipino meticoloso e preciso, e anche quando usava la paglia lo faceva con sommo criterio.
Eppure… Eppure il passaggio alla sabbia ha significato un netto miglioramento su tanti fronti.
Per cominciare la pulizia delle vacche. Quando si entra in stalla (e qualche fotografia che vi allego non mente) sembra di entrare in un ring: pulitissime, tutte, quasi brillanti. Dai piedi alla testa, per non parlare della mammella.
Del reso la sabbia è un materiale inerte, non dà modo ai batteri di svilupparsi, ed esercita anche una leggera azione sfregante, che rimuove la sostanza organica presente sulla cute. Oppure sugli zoccoli, cosa che ha reso i bagni podali molto più efficaci, andando il principio attivo a lavorare senza l’ostacolo della materia organica.
Torniamo alle mammelle: diminuzione delle mastiti del 30% passando dalla paglia in cuccetta alla sabbia, racconta.
Altro va aggiunto: garretti senza ombra di abrasione, freschezza in estate della cuccetta, grazie alla sabbia, che ne aumenta il comfort e stimola la bovina a rimanere coricata più a lungo.
Meno mosche in stalla, dato che viene meno buona parte del materiale su cui prosperano.
Corsie più ruvide – se mi consentite il termine – per via della sabbia che viene dispersa in corsia. Conseguenza una camminata più sicura, calori più evidenti, assenza di patina scivolosa (anche questa legata alla sostanza organica).
Infatti – dice – c’è anche un maggiore consumo delle unghie, cosa di cui va tenuto conto a livello di podologia.
C’è il comfort estremo e la possibilità di affondare gli zoccoli in profondità nei movimenti a coricarsi o a rialzarsi.
Certo, sottolinea, si deve metterne in abbondanza, specialmente davanti, e si deve tenere mossa e arieggiata la parte posteriore, dopo che sono state rimosse eventuali feci presenti.
Qui lo si fa quotidianamente quando le vacche del gruppo sono in mungitura: si entra con un trattore e un piccolo erpice frontale home made et voilà, la lettiera è di nuovo soffice e morbida.
Ogni settimana qui viene aggiunta nuova sabbia, per compensare quella che è stata portata via con le deiezioni dalla ruspetta.
Non dimentichiamo poi il costo della paglia, che non c’è più o quasi dato che di paglia se ne fa uso ancora per la sala parto e per le manze.
Già direte, ma la sabbia non è facile da gestire. Servirebbe un sistema per recuperarla e riutilizzarla, senza avere il problema di smaltirla da una parte e doverne acquistarne di nuova dall’altra…
Effettivamente sarebbe la soluzione perfetta.