La sala mungitura lavora al meglio?
E si può prevedere, a partire da una serie di dati, come migliorare la produttività della sala di mungitura?
Si può.
In aiuto, per capire se la sala mungitura lavora al meglio o si può migliorare, possono venire i dati disponibili.
Tanti dati possono generare confusione, ma se utilizzati correttamente possono fornirci un grande aiuto. Ma i dati da soli non bastano. Servono strumenti di analisi in grado di dare spunti importanti per la gestione a partire dai dati.
Non solo. Sono di grande aiuto quei modelli informatici predittivi in grado di dirci come cambierà un determinato parametro al cambiare di uno o più altri parametri correlati.
Vale per molti ambiti della stalla e vale per la sala di mungitura, per valutarne la sua produttività. Perché tra i punti della gestione aziendale dai quali si può trarre efficienza aggiuntiva c’è proprio la sala di mungitura e la capacità di ricavare da essa la massima produttività.
Questo, pur con i limiti fisici e tecnici che essa può avere.
Per capirlo, appunto, l’uso di un modello predittivo (ossia di un modello matematico, costruito sulla base di dati storici, in grado di fornire la previsione di un evento o di suggerire le misure da adottare per ottenere risultati ottimali, quando applicato ai dati correnti) si dimostra di grande utilità.
Su questo vi riporto alcune interessanti considerazioni del prof. Francesco Maria Tangorra dell’Università degli Studi di Milano esposte recentemente in un convegno, nel quale ha mostrato – tra l’altro – proprio l’utilità di un modello predittivo al fine di stimare la Produttività della sala di mungitura
Il parametro migliore per valutare le prestazioni di una sala di mungitura è la quantità di latte/posta per ora, calcolata dividendo la quantità totale di latte munta durante una sessione di mungitura per il numero di poste e per il tempo complessivo di mungitura. Questo parametro ha il vantaggio di eliminare l’effetto della dimensione della sala di mungitura, permettendo il confronto tra impianti diversi.
E cosa condiziona il latte/posta per ora, ossia l’efficienza di una sala di mungitura?
L’analisi dei dati ricavati da un campione di 20 sale di mungitura informatizzate (a spina di pesce e parallele, con un numero di poste compreso tra 10 e 52) ha evidenziato quattro parametri in particolare:
- La Quantità di latte prodotta dalla bovina: più produce e più avrò quantità di latte potenzialmente mungibile.
- La Percentuale di latte prodotto nei primi due minuti dopo l’attacco del gruppo di mungitura: è un’indicazione della interazione uomo-animale e delle corrette procedure di messa a latte e attacco dei gruppi.
- Il Tempo di basso flusso finale, ovvero il tempo che intercorre dal momento in cui il flusso di latte scende al di sotto di 1 kg/min a quando avviene lo stacco del gruppo prendicapezzoli. Quanto più questo tempo si allunga quanto più la bovina staziona nella posta di mungitura e quindi riduce il turnover sugli stalli e conseguentemente anche la quantità di latte che viene raccolta.
- L’Efficienza di mungitura, ossia la quantità di tempo che viene effettivamente speso in mungitura rispetto al tempo totale di visita.
Torniamo al modello predittivo dell’efficienza di una sala di mungitura messo a punto e illustrato dal prof. Tangorra e alle indicazioni pratiche che esso può dare per capire se la sala mungitura lavora al meglio. Cioè di come questi quattro fattori influiscono sul Latte/Posta per ora o, meglio, su come questo valore finale possa potenzialmente variare al cambiare di uno o più dei quattro fattori su indicati.
Premessa: tutti questi parametri sono significativi, sebbene il peso di ciascuno sia un po’ diverso.
Nel senso che sul latte/posta per ora (che ricordiamo è stato preso come indicatore della produttività di una sala di mungitura) sicuramente l’Efficienza di mungitura e la Quantità di latte prodotta dalla singola vacca sono i fattori che pesano di più, ma pesano anche in maniera significativa il Tempo di basso flusso e la Percentuale di latte nei primi due minuti.
Vediamo qualche esempio illustrato dal prof. Tangorra.
Con riferimento al campione di sale di mungitura analizzate, con una produzione media delle bovine di 15 kg di latte/mungitura, se nel modello predittivo teniamo fissa l’efficienza di mungitura al 35% e consideriamo una percentuale di raccolta del latte nei primi 2 minuti del 40%, guardiamo come influisce il tempo di basso flusso (questo è il dato variabile di cui valuteremo l’effetto sulla produttività della stalla espressa in latte/posta per ora).
Ebbene, passando da un tempo di basso flusso di 20 secondi a 1 minuto, la produttività della sala di mungitura si riduce di quasi il 5 % (da 49,0 a 46,7 kg/posta per ora). Se andiamo oltre, staccando i gruppi a livelli di flusso molto bassi o impostando tempi di attesa flusso eccessivi, la produttività della sala diminuisce ulteriormente. Con 2 minuti di basso flusso la riduzione è quasi dell’11 % (da 49,0 a 43,8 kg/posta per ora).
Al contrario, se invece di staccare a 250 grammi/minuto stacco a 500 grammi (o nel caso delle 3 mungiture passo da 500 grammi a 1 kg/minuto) ho una riduzione notevole dei tempi in basso flusso, che, oltre al beneficio sui capezzoli e sulla mammella, contribuiscono ad aumentare la produttività della sala.
Questo è un aspetto molto interessante – sottolinea il professore – perché ci fa capire come l’impostazione dei livelli di stacco in una sala di mungitura può condizionarne la produttività incidendo, in definitiva, sulla redditività della stalla.
Allo stesso modo, sempre mediante un modello predittivo, posso decidere di tenere fisso il tempo in basso flusso, ad esempio 1 minuto, e verificare cosa succede se l’efficienza di mungitura si abbassa al 30% rispetto a un ottimale del 40%.
Ebbene, una riduzione del 10 % dell’efficienza di mungitura provoca una riduzione della produttività della sala, espressa in kg latte/posta per ora, di quasi il 24 % (da 53,2 a 40,5 kg latte/posta per ora).
Con un modello predittivo – ha continuato nella spiegazione il prof. Tangorra – posso anche verificare la combinazione ottimale dei parametri che massimizza la quantità di latte potenzialmente ottenibile alla posta in una determinata realtà aziendale. Ad esempio, nel campione di aziende analizzate, con una produzione media delle bovine di 15 kg di latte/mungitura, mungendo nei primi 2 minuti il 50% del latte disponibile, limitando il basso flusso a 30 secondi e garantendo una efficienza di mungitura del 40% (parametri questi ottenibili impostando una rigorosa routine di lavoro) potenzialmente si possono ottenere 55 kg di latte/posta per ora.
Quindi, ecco il punto: una volta che conosco i limiti fisici e tecnici della mia sala, e individuo quello o quelli che sono fissi, e quindi sui quali non posso agire, grazie a un modello predittivo posso capire come cambiano le cose variando quei parametri sui quali posso invece intervenire. Negli esempi mostrati l’impostazione dei tempi di stacco o l’efficienza di mungitura, legata direttamente all’abilità del mungitore.
E mi concentrerò quindi su quel parametro che darà il miglior risultato in termini di produttività della sala.
Permettendo così di aumentare i kg di latte/posta per ora senza aver aumentato il numero di mungiture, ma semplicemente grazie a un turnover più veloce. E la sala mungitura lavora al meglio.