A volte, nella chiacchiera oziosa, ma anche nei discorsi più seri, si ha l’impressione che qualunque innovazione, qualunque consiglio, qualunque prodotto, qualunque suggerimento abbia come fine ultimo quello del fare meno. E non, come logica comanda, del fare meglio.
Mi spiego. È molto radicato un pensiero sottointeso, secondo il quale l’obiettivo di ogni novità proposta non è il miglioramento di quel che si sta facendo, ma la possibilità di avere gli stessi risultati, facendo meno.
Era così ai tempi lontani dei primi robot di mungitura: il disco che si cantava e si ascoltava volentieri si basava sul concetto che il robot mungeva le vacche e tu stavi al bar a giocare a carte o andavi al mare. E non che il tempo liberato dall’incombenza della mungitura poteva essere dedicato con maggior profitto ad altre necessità della stalla, valorizzando così meglio le ore di lavoro.
Anche sui podometri e tutto quello che attiene alla verifica dei calori l’insidioso motivetto non ha mai smesso di librarsi nell’aria: grazie al congegno puoi dimenticarti di osservare le vacche, roba superata. In realtà podometri e attivometri sono uno straordinario mezzo per acquisire dati che, abbinati all’osservazione dell’allevatore, gli permettono di fare un bel salto di qualità nel suo lavoro.
Sinergia, non sostituzione. Non esiste il “questo al posto di quello”, bensì “metti questo e mantieni quello, riuscendo però a farlo meglio”.
Continuiamo.
C’è una miriade di prodotti per l’igiene delle lettiere e delle cuccette. Senza ovviamente entrare nel merito del singolo prodotto, ancora una volta l’accattivante motivetto si fa largo: uso questo e mi dimentico la corretta gestione della lettiera o della cuccetta. Mentre la versione corretta dovrebbe essere: faccio il massimo per la gestione corretta di lettiera e cuccetta e poi uso anche questo prodotto, per avere un plus. La differenza è che nel primo caso, se va bene, le cose si mantengono allo stesso livello (con un aggravio di costi per il prodotto), nel secondo si fa un salto di qualità.
Non sfugge a questa logica nemmeno la questione del crossbreeding. Anche in questo caso molto spesso il ritornello è: faccio l’incrocio e risolvo ogni problema. Ossia dimentico di pulire, dimentico di osservare, dimentico di gestire, tanto pensa a tutto l’eterosi. Mentre invece la questione è, al solito, da ribaltare: pulisco, osservo, gestisco al meglio e l’eterosi – in certe situazioni – mi aiuta a ottenere qualche cosa in più.
Insomma, di esempi se ne potrebbero fare tanti e tanti.
La tentazione della scorciatoia che semplifica e rende tutto semplice è sempre dietro l’angolo ed è insidiosa perché facile da dire e gradevole da ascoltare.
Purtroppo però la via del reddito – giusto o striminzito che sia – non conosce scorciatoie facili. Solo gradini faticosi. Mai un ascensore.