Unifeed? Loro lo fanno quattro volte al giorno, tutti i giorni. L’alternativa sarebbe stata avere un carro di dimensione doppia, da 30 o 40 metri cubi, visto che le vacche in lattazione a cui preparare la miscelata sono 400, e poi ci sono le asciutte e le manze.
Invece qui c’è un carro da 20 metri cubi, che lavora tutto il giorno. Questo perché, per scelta, l’unifeed è preparato quattro volte al giorno, sia d’estate che d’inverno.
Cambia un po’ la dinamica delle operazioni, nel senso che in inverno le distribuzioni avvengono per lo più di mattina (3 su 4), ma le preparazioni sono quattro al giorno tutto l’anno.
Un bell’impegno di uomo e macchina, ma con molti vantaggi, spiegano: fare il carro quattro volte significa avere una miscelata più fresca ad ogni pasto, una più veloce distribuzione, una miscelazione più omogenea perché coinvolge quantità minori rispetto all’alternativa di fare uno o due carri.
Vuol dire, inoltre, attirare alla mangiatoia quattro volte nella giornata le vacche con una miscelata appena fatta, non semplicemente avvicinata.
E poi c’è la questione raffrescamento che si intreccia a quella dell’unifeed. In coincidenza con gli orari di distribuzione della miscelata, in estate, ci sono infatti momenti programmati di bagnatura e ventilazione delle bovine.
Si ha così la certezza di quattro fasi sicure di raffrescamento su tutte le vacche, che sommano minutaggio prezioso al raffrescamento in sala di attesa.
È un altro tassello, oltre a quelli già visti, che spiega come mai in questa azienda, anche in estate, le cose vanno bene, con danni contenuti.
Certo, non è solo una questione di carro, ma farlo quattro volte al giorno (l’unifeed) è un aiuto.