Meglio qualche abbeveratoio in più se l’acqua è fredda. Banale, sembra l’Uovo di Colombo, e forse è così. Ridotta in spiccioli la questione è: se non puoi riscaldare l’acqua negli abbeveratoi in inverno, almeno fai sì che le bovine ne bevano una quantità minore ogni volta, bevendo più di frequente.
Per questo, però, servono più abbeveratoi e meno ostacoli per l’accesso ai medesimi da parte di tutte le bovine, soprattutto le più timide e remissive, soprattutto per le primipare se il gruppo è unico. O, per dirla diversamente, se ci sono problemi di più animali per il numero di abbeveratoi, i danni saranno maggiori.
È un’osservazione sorta a margine durante un recente convegno dedicato ad attrezzature e benessere delle bovine nella stalla.
Effettivamente la temperatura dell’acqua assunta dalla bovina gioca un ruolo importante nella funzionalità ruminale.
Visti i quantitativi che assume ogni volta che beve, il recupero della piena efficienza ruminale (che dipende anche dal mantenimento nell’ambiente di una temperatura costante: nessuno ama gli shock termici, nemmeno batteri e protozoi) è ostacolato dalla bassa temperatura dell’acqua, ma anche dal suo volume: più litri entrano, più tempo di vuole per annullare il repentino raffreddamento.
Se gli abbeveratoi sono pochi, se sono presenti in punti dove ci può essere un ostacolo all’accesso, se c’è sovraffollamento, ci saranno bovine che, quando finalmente riusciranno ad arrivarci, berranno più possibile.
Se l’acqua è fredda facile immaginare il seguito.
Se invece l’accesso all’abbeveratoio è facile e sempre possibile, berrà più spesso e in quantità minore, e anche l’eventuale acqua fredda farà meno danni.
Ovviamente, per chiudere con un altro Uovo di Colombo: meglio acqua leggermente riscaldata con un numero di abbeveratoi corretto per posizione, forma e accessibilità.
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