Con il freddo è tornato di gran moda un capo di abbigliamento per vitelli che, addirittura, ha avito l’onore di citazioni e servizi nei tg.
Servizi nei quali il cappottino per vitelli è stato inquadrato e illustrato come una meraviglia, una curiosa trovata, al limite della eccentricità.
E già questo la dice lunga su quanto siderale sia la distanza tra la realtà delle stalle e la conoscenza nella massa e nell’informazione, dato che si guarda con meraviglia a ciò che è la normalità da decenni.
La normalità per quella percentuale di allevatori che haadottato la buona prassi di coprire il vitello per i suoi primi venti giorni di vita, e anche un po’ di più, con il comodo “cappottino”.
Specialmente nella stagione fredda non è un lasciapassare per vitelli senza problemi, ma sicuramente un grande aiuto.
In particolare per prevenire problemi enterici legati al freddo e ai suoi effetti dopo il pasto di latte, in particolare quello pomeridiano, quando le temperature si abbassano rapidamente nella stagione invernale.
Una spesa che si ripaga in minori farmaci e in una sviluppo migliore. In ultima analisi anche sulla quantità di latte prodotta, perché tutto quello che va a inficiare le prime settimane di vita proietta un’ombra lunga anche sull’età adulta dell’animale.
Meno farmaci utilizzati, più sanità e prestazioni, più benessere: decisamente il “cappottino” invernale è un buon investimento. Più che mai in linea con la nuova zootecnia dove l’imperativo a ridurre al minimo gli antibiotici. se se ne accorgono anche i tg, tanto meglio.