Per coloro che pensano che quel leggono su questo Blog sia tutta farina del mio sacco, la risposta è ovviamente no.
Ho vari amici che non mancano di darmi spunti e suggerimenti interessanti. Tra questi ringrazio Luigi, alias Zopparo Padano.
Torniamo alla stalla con vacche legate mostrata alcuni giorni fa. Quando si parla di poste fisse l’”orrore” dei “benesseristi animalisti” è senza appello.
Eppure qui la creatività dell’allevatore ha messo in atto modifiche interessanti, proprio volte a dare più benessere. Certo, è importante tenere sempre presente un concetto chiave: la valutazione è sempre globale e non si deve fermarsi a un singolo elemento.
Detto ciò, cedo la parola a chi ne sa più di me.
Quando le stalle legate a corsia di alimentazione centrale hanno sostituito le vecchie con mangiatoia al muro – spiega Luigi – ha preso il sopravvento, almeno in Emilia, il sistema con catena verticale fissa e collare scorrevole.
Certamente pratico per legare (e slegare) velocemente vacche di ritorno o in partenza per il pascolo, sicuramente molto limitante per bovine sempre alla posta.
Infatti impedisce alla vacca il corretto movimento di scarico del retrotreno e la successiva fase di allungamento quando la vacca prova ad alzarsi.
Il nostro allevatore ha utilizzato l’intelaiatura esistente per fissare una “Y” rovesciata al tubo superiore orizzontale.
Grazie a questa struttura, cui si appoggia con le spalle e il garrese, la vacca in piedi non può avanzare e “invadere” la mangiatoia, mentre non trova ostacolo quando deve coricarsi o alzarsi.
Inoltre questa struttura limita l’avanzamento anche quando la vacca urina o defeca, con grande beneficio per la pulizia della posta.
L’inclinazione della Y rovesciata inoltre è regolabile con un registro in base alla taglia della vacca, che è legata con un collare a un pezzo di catena. Quando è necessario con un apposito gancio si accorcia la catena e si può bloccare la vacca molto comodamente.
Interessante, no?





