Chi diceva che il Ttip non centrasse nulla (anche) con la carne agli ormoni Usa che cercava spazi per arrivare in Europa avrà anche ragione, ma la realtà è che, bocciato di fatto il Ttip dalla sponda Europea (decisione certo deglutita dalla burocratocrazia di Buxelles con lo stesso piacere che darebbe un bicchiere di puntine da disegno), dalla sponda atlantica non è mancata la contromossa seccata, che rivela molto sui veri sentimenti dietro la facciata presentata per mesi e mesi.
Ebbene, “dato che l’Ue ha deciso dopo la riunione dei ministri del commercio nel mese di settembre di non completare il Ttip quest’anno, ora è il momento di agire”. Così l’amministrazione Obama ha annunciato pochi giorni prima di Natale, con un comunicato sul sito del Dipartimento per il commercio Usa, di voler riaprire la disputa con l’Ue sulla carne bovina agli ormoni, che la Ue non vuole perché non la ritiene sicura e che gli Usa vogliono venderci, non riconoscendo la validità delle obiezioni europee.
L’intenzione è quella di individuare prodotti europei a cui applicare dazi per la loro importazione negli Usa. Tra questi prodotti anche i formaggi e quando si parla di formaggi l’Italia può trovarsi in prima linea nel subire danni.
Vedremo nelle prossime settimane come procederà la cosa e se l’ultimo regalo dell’amministrazione Obama alla Ue avrà un seguito con il suo successore.
Se non fosse tragico per le cifre che sono sfumate verrebbe quasi da ridere per la dabbenaggine europea che, dopo essersi fatta trascinare senza nemmeno pigolare un moto di dignità verso disastrose sanzioni alla Russia dall’amministrazione Obama, con il crollo delle esportazioni – in particolare nei formaggi – adesso dalla stessa amministrazione rischia di ricevere – ancora sui formaggi – la caramella premio finale.