Nel giro di pochi mesi si avrà l’ok definitivo della tecnoburocrazia europea al nuovo Disciplinare per la produzione del Parmigiano Reggiano.
Nessuna rivoluzione, ovviamente, ma qualche cambiamento che va a interessare la mungitura c’è.
Ci saranno sempre le due munte, ma ci sarà un aumento delle ore ammesse per la loro durata.
Si passerà dalle da 4 attuali a 7 (trasporto al caseificio compreso).
Questo ampliamento della durata della mungitura dovrebbe accrescere l’operatività del robot di mungitura, arrivando a 40-45 vacche munte per robot (rispetto alle 50-55 per una generica stalla da latte). Quindi un passo avanti importante per questa tecnologia anche nel comprensorio del Parmigiano Reggiano.
Resta confermato il divieto della refrigerazione del latte, perché questa è una pietra miliare del Parmigiano Reggiano, la cui materia prima è sì il latte, ma anche la componente batterica specifica che deve aver modo di svilupparsi nel lasso di tempo che separa la mungitura dalla consegna del latte al caseificio.
E qui viene il punto.
Passare da 4 ore a 7 significa avere un tempo più lungo di stoccaggio senza refrigerazione.
Ma un latte può rimanere per più ore senza refrigerazione solo se le condizioni igieniche e di pulizia della stalla, nonché tutta la filiera di mungitura, sono ottimali.
Insomma, le sette ore arriveranno presto, ma non è detto che tutte le stalle potranno permettersele.