Tra le aree entro cui andare a ragionare per capire dove possa essere recuperata efficienza nella stalla da latte, ce ne è una che potrebbe sorprendere, ma nemmeno poi tanto: quella agronomica.
Eppure è così, dicono i numeri e i bilanci.
Continuando con gli spunti già citati in alcuni pezzi precedenti, anticipando valutazioni tratte dai bilanci del 2019, il noto analista ha considerato trenta allevamenti, classificati secondo l’efficienza dell’agricoltura.
E cioè: i costi di produzione complessivi sono stati comparati al valore di mercato della produzione fatta, ossia di quanto sarebbe costato comprare all’esterno quelle produzioni per portarle in azienda.
Cosa si è visto?
Che il 75% degli allevamenti considerati non sono efficienti nell’autoproduzione agricola.
Producono cioè a prezzi superiori a quelli di mercato.
Per anni si è fatto tantissimo sulla stalla, analizzando tutte le dinamiche, cercando e spesso ottenendo continui progressi nell’efficienza, al punto da avere la stragrande maggioranza delle stalle che oggi viaggiano su livelli di efficienza elevati.
Lo stesso però non si è fatto, probabilmente, per la campagna: l’autoproduzione agricola dell’azienda sembrerebbe ora un punto debole ai fini della redditività complessiva.
Come dire: per aumentare l’efficienza della stalla bisogna cominciare a guardare con più attenzione a ciò che si fa fuori dalla stalla.