La notizia non è recentissima, essendo del mese scorso.
Però è molto seria, trattando dell’ennesima battaglia che uno dei marchi più prestigiosi dell’agroalimentare made in Italy è costretto a sostenere per difendere una reputazione di eccellenza da imitatori di ogni genere e conio. Questa volta però il contesto è un po’ differente, anche se il teatro è sempre quello degli Usa, dove tante battaglie si combattono per tutelare i nostri marchi più prestigiosi.
L’ennesima querelle vede coinvolto il Parmigiano Reggiano, il re dei formaggi, che al suo essere eccellente, senza dimenticare di essere un formaggio duro, deve la sua giusta fama. E proprio il secondo aggettivo (oltre al primo, ovviamente) ha probabilmente ispirato un sito pornografico americano in un assai inverecondo accostamento.
Così il Consorzio del Parmigiano Reggiano non ha potuto fare altro che dare mandato ai propri legali per verificare “quali ipotesi di reato possano sussistere a carico di questo sito che ha utilizzato il nome e il prestigio del prodotto per pubblicizzare i propri servizi di video porno in streaming”.
Oltre alla richiesta di immediata sospensione dello spot il Consorzio agirà in ogni sede contro gli autori di un messaggio definito “non solo sgradevole e inaccettabile, ma offensivo per i produttori e per il loro lavoro, volgarmente finalizzato a trarre profitto dallo sfruttamento della notorietà conquistata dal Parmigiano Reggiano, peraltro associato a servizi altrettanto volgari”.
“Quanto sia ben premeditata l’azione di sfruttamento della prestigiosa Dop italiana è reso ancor più evidente – continua il Consorzio – dal fatto che si cita il suo nome corretto e integrale, e non la più generica forma “parmesan”, che negli Usa è utilizzata per tanti formaggi, inclusi quelli che, associando il nome a simboli come il Tricolore, rappresentano vere e proprie frodi nei confronti del consumatore, indotto a pensare che si tratti di prodotti italiani originali”.