Certo, difficile immaginare che in grandi aziende questo contatto uomo-vitello possa avere luogo in maniera sistematica, e del resto lo studio si riferisce a pochi soggetti e andrà ripreso con maggiore approfondimento, ma è comunque un chiaro indizio che il benessere animale è anche una questione di grattatine. Cinque minuti ben spesi.
Ma vediamo di cosa si sta parlando.
In questo studio sono stati valutati gli effetti del contatto tra uomo e vitello dopo la somministrazione del latte. In particolare sono stati studiati i comportamenti orali di natura non alimentare e il riposo degli animali all’inizio del periodo dello svezzamento.
Oggetto di studio vitelle di razza Holstein: 14 alloggiate individualmente e altre 14 allevate in coppia.
Il contatto umano in cosa consisteva? Nel grattare l’animale sotto al collo, per cinque minuti entro 15 minuti dalla somministrazione del latte mattutina.
Un video registrava poi il comportamento dei vitelli, per la durata di un’ora.
Cosa si è visto?
Rispetto alle vitelle alloggiate in coppia, quelle singole erano abituate a succhiare le strutture in modo più accentuato, indicatore di stereotipia e minore benessere.
I soggetti singoli che interagivano con l’uomo però riducevano questi comportamenti (indicatori di stress) fino ad un livello che non differiva da quello dei soggetti allevati a coppie.
Come dire: quei cinque minuti di interazione con l’uomo annullavano o quasi il disagio dell’alloggiamento singolo.
Questo effetto positivo si registrava anche le vitelle allevate in coppia, che riducevano i comportamenti extra alimentari grazie all’interazione con l’uomo.
Ancora, nell’ora che seguiva la somministrazione del latte il contatto con l’uomo favoriva un riposo più prolungato, indipendentemente dall’alloggiamento singolo o in coppia.
A ben guardare si potrebbe definirlo un gratta e vinci: gratti il vitello e vinci più benessere.