Come avere l’ombra che serve nel prato-paddock? Come cantava Sergio Endrigo (lo so, si va nell’archeologia) ci vuole un albero. Anzi, molti di più e messi un un certo modo.
Che il prato-paddock esterno sia una cosa gradita dalle bovine è cosa assodata. Che sia anche un particolare importante per dare un’immagine di benessere animale “politicamente corretto” è un altro punto ormai indiscutibile.
Tuttavia il prato-paddock non sempre è così gradito dalle bovine come qualche anima bella, di quelle che sognano un allevamento tutto aperto e quindi – secondo il ragionamento – felice, pensa.
Ad esempio in estate, nelle giornate caldissime, è quasi matematico che le bovine si rintanino in stalla, dove trovano molto più comfort che all’esterno.
Questo perché c’è un dettaglio importante che fa la differenza nella fruizione di un prato-paddock: la disponibilità di adeguate zone di ombra.
Serve ombra, e ne serve una superfice adeguata in base al numero di animali presenti.
Quindi? In genere si ricorre alle piante.
Come in questa stalla, dove la scelta è stata quella di creare un ampio prato-padock contiguo al settore delle asciutte, nel quale le bovine in questa fase hanno libero accesso.
E, fin qui, niente di nuovo.
Questa ampia area rettangolare ha al centro, lungo l’asse centrale in direzione nord-sud, un filare di pioppi.
Una soluzione intelligente per avere sempre, mattina e pomeriggio, un’area ombreggiata per le bovine, da un lato o dall’altro.



