Son dazi, e potrebbero essere anche dazi amari per noi quelli che l’Amministrazione Usa ha in animo di introdurre e che darebbero un colpo gravissimo al nostro export in Usa, in particolare per quei formaggi per i quali l’export crescente è alla base di ogni prospettiva futura.
La beffa finale è che il tutto nasce lungo contenzioso tra Unione europea e Stati Uniti sugli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing.
Così, per aiuti europei a un consorzio aerospaziale in cui l’Italia non ha partecipazione, l’Italia medesima rischia comunque di pagare un conto salatissimo.
Lo stesso conto salatissimo che continua a pagare per le sanzioni alla Russia, confermate di semestre in semestre come fossero le stagioni che scorrono per moto proprio.
Amara conclusione: la storia si ripete e quando si tratta di latte e derivati il settore italiano è sempre merce di scambio per interessi più elevati e tutelati.
Ai tempi delle quote latte e delle trattative sottobanco ci fu il grande baratto con l’acciaio (peraltro ora tutto in mani straniere) e il latte italiano fu mazziato.
Adesso ci sono gli Airbus da tenere in quota e lo schema si ripete.
Insomma, ora siamo appesi a una disputa tra Trump e la Ue.
Il che significa scegliere tra il Gatto e la Volpe.
Da chi fidarsi, tra i due, è una bella lotta…