Capisco l’obiezione e poi il titolo è fatto apposta per provocare: anni e anni che si dice di aprire, si consiglia di buttare giù muri, si esorta a togliere pareti dalle stalle per ridurre lo stress da caldo e poi qualcuno arriva a dire che, magari, il problema si riduce facendo il contrario?
E cioè chiudendo ogni apertura? Sigillando – si fa per dire – la stalla?
Ebbene sì. Per qualcuno la soluzione sta proprio qui. E non lo dice tanto per dire, ma per esperienza diretta. Certo, non basta chiudere tutto. Questa è la premessa indispensabile perché renda al massimo un impianto basato sul raffrescamento evaporativo. Esatto, il caro vecchio cooling. Il principio è noto: l’aria che attraversa un velo d’acqua le cede calore e, dopo averlo attraversato, è più fresca.
Il tutto tradotto in impianti significa una macchina che aspira l’aria dall’esterno, la fa passare in un fitto labirinto di materiale cellulosico duro nel quale corre un velo d’acqua e la immette all’interno dell’ambiente in cui è installato. Fresca e pulita. In genere è messo sul tetto, o a parete.
Ebbene, ecco l’esperienza pratica. In questa stalla del reggiano si è fatta proprio la scelta del raffrescamento evaporativo contro il caldo estivo. Sono stati installati otto di questi cooler in vari punti dell’edificio, che è una struttura che somma una parte più vecchia in muratura, vecchio stile, con una nuova, tutta aperta.
E qui veniamo alla faccenda del chiudere. Perché un sistema del genere funzioni (pensiamo del resto al condizionatore in una stanza calda) non ci devono essere aperture, da cui entrerebbe aria calda. No, l’aria (fresca, anche 7-9 gradi in meno rispetto alla temperatura esterna) deve entrare unicamente dai cooler perché faccia il suo effetto rinfrescante all’interno. Quindi: per la parte vecchia nessun problema. Per quella nuova teli frangivento completamente abbassati a chiudere ogni parete. Quindi anche qui tutto chiuso, sia pure da teli e non da muri.
Tutto chiuso no, in verità. Viene lasciata un’apertura da cui l’aria calda e viziata deve poter uscire. Ed esce spinta fuori dai ventilatori inclinati presenti all’interno. Già, perché – come insegna l’esperienza di questo allevatore – i cooler non bastano: questi immettono aria fresca e pulita nella stalla, ma poi interviene il classico giramento di pale. I ventilatori inclinati, posizionati in punti strategici, indirizzano (accarezzando le vacche nella sua uscita) l’aria verso l’esterno.
Ovviamente il tutto automatizzato in base alle temperature rilevate all’interno.
Continuiamo perché c’è ancora qualche dettaglio. Dopotutto, se siete arrivati fin qui potete anche arrivare alla fine.
Ebbene, dato che ogni cooler può garantire un certo quantitativo di aria fresca e pulita immessa ogni ora, è indispensabile calcolare esattamente, in base alla cubatura della stalla, quanti cooler servono per garantire un adeguato ricambio d’aria. Ricordiamoci che siano in un ambiente chiuso!
Sempre nella stalla che vi cito, ne sono stati installati otto, il che assicura ben otto ricambi completi d’aria all’ora data la sua cubatura titale. Questo vuol dire: a) temperatura all’interno che, anche nelle giornate più calde estive, non supera i 26-27 gradi; b) zero ristagni di gas dannosi; c) risparmio di acqua rispetto alle docce con possibilità di recuperare l’acqua piovana opportunamente stoccata.
L’allevatore qui ricorda altri vantaggi per la sua esperienza. Ad esempio non dover usare acqua per bagnare le vacche, cosa che non gli è mai piaciuta per i rischi di polmoniti negli animali e per non diluire le deiezioni e aumentarne il volume da stoccare e gestire (oltre a ridurne l’efficacia nel digestore per biogas).
Ricorda anche e soprattutto che, confrontando i dati riproduttivi della stagione calda con quelli della stagione fredda, c’è una differenza irrisoria e quindi lui è ben contento della scelta fatta, testata ormai da due estati.
Insomma, per chiudere: per vecchie stalle, per strutture abbastanza chiuse e che possono esserlo completamente con teli mobili, questa può essere una soluzione interessante. Del resto il dibattito sul caldo e i suoi rimedi è più che mai aperto. E non è detto che la soluzione universale sia la goccia pesante sulle bovine e la ventilazione abbinata. Anziché togliere calore dalle vacche è più efficace ed efficiente, in certi casi, togliere calore.






Buon giorno a tutti
Sono già quatto anni che stiamo installando impianti con raffreddamento con nebulizzazione
Vi posso garantire che funziona bene
Aria pulita raggiunta
Caldo si riduce di 7/8 °
Sono a vostra disposizione per qualsiasi informazione