Ripensare le soglie per lo stress termico? non è la stagione esatta per parlare di caldo, ma è quella corretta per pensare a come ridurne i danni.
Rapido ripasso: la zona di comfort termico per la bovina è quella forchetta di temperature minime e massime entro la quale una bovina da latte sta bene e produce.
Ebbene, si tratta di zone di comfort termico definite 40, 50 anni fa, e comprese tra -5 e +25°C.
Nel frattempo la situazione è assai cambiata.
Le bovine da latte sono cambiate tantissimo, producono molto di più ed è cambiato il loro metabolismo, cosa che ha una conseguenza diretta anche sulla loro suscettibilità allo stress termico.
Probabilmente quindi già i 25°C sono una soglia critica e a queste temperature la bovina può iniziare ad avere problemi, trovandosi nella necessità di dover disperdere calore.
Gli impianti in genere sono tarati sul THI, indice che combina temperatura e umidità e definisce soglie di criticità e di comfort.
Ebbene, anche qui, stessa storia: alla luce cambiamenti della bovina da latte degli ultimi decenni, probabilmente anche le soglie di THI comunemente considerate nello stress da caldo potrebbero essere sottostimate.
Mi dice un ricercatore su queste tematiche: “La soglia di THI critica è considerata 78, ma effetti sfavorevoli si vedono già a partire da 72. In realtà secondo alcuni Autori già oltre 68 di THI potrebbero esserci effetti negativi, macroscopicamente evidenti con un calo della produzione di latte”.
Quindi già al superare di questa soglia dovrebbero essere attivati i sistemi di raffrescamento per prevenire gli effetti negativi del caldo.
“Che sono la caduta nella produzione di latte, ma non solo. Ad esempio c’è una correlazione tra THI massimo e mortalità. Mortalità che si mantiene stabile fino al break point di 79.6, superato il quale la curva ha un’impennata improvvisa e continua. Poi ovviamente c’è tutto il resto”.
Insomma, come per tanti altri aspetti dell’allevamento, c’è un rischio abbastanza sottostimato: che dati tabellari di riferimento in tanti ambiti siano stati un po’ superati dal cambiamento delle bovine e dalle loro mutate esigenze.
Ovviamente questo è un discoro generale. Una misura pratica per capire la situazione particolare è l’indice estate/inverno (clicca qui).