Serve in una stalla un bacino di stoccaggio per l’acqua? Secondo qualcuno sì.
Primo esempio. Una stalla di oltre 200 capi in mungitura più rimonta.
Il titolare era rimasto rimasto colpito anni addietro da un problema idrico che aveva azzerato per un tempo considerevole la funzionalità dell’acquedotto e aveva chiuso la disponibilità di acqua in una stalla di conoscenti.
Bastano 24 ore senza acqua e il disastro è servito, figuriamoci se la cosa si protrae.
È vero, ci sono i pozzi per molte aziende, ma con le nuove stagioni e il nuovo clima in arrivo (o forse già arrivato) vecchie certezze cominciano a vacillare.
Il nostro allevatore si è così costruito un bacino di stoccaggio per l’acqua, che gli garantisce un’autonomia di svariati giorni.
Un po’ come certe industrie che hanno il serbatoio dell’acqua pieno in caso di incendio.
Lo stesso. Non lo sta utilizzando. È lì, in caso di problemi, pronto ad erogare l’acqua che serve.
Un caso simile visto in un’altra azienda di dimensioni analoghe.
In questo caso il serbatoio è studiato e calibrato per avere una congrua autonomia per il funzionamento delle doccette del sistema di bagnatura delle bovine.
Due esempi interessanti che sottolineano come qualcuno al tema acqua si stia interessando anche dal punto di vista della sicurezza di disponibilità.
Nell’ipotesi che il tempo dell’acqua sempre a disposizione possa avere qualche stop imprevisto.