Le premesse perché diventi l’insilato di mais del prossimo futuro ci sono tutte. Anzi, per qualcuno (pochi, per ora, ma siamo solo all’inizio) è già una realtà adesso. Pochi, dicevamo, ma molto, molto soddisfatti.
Si parla di Shredlage, una particolare forma di trinciatura del mais.
Questa nuova tecnica di trinciatura, attuata con rulli particolarmente sagomati, schiaccia e sfilaccia il mais, ne incide più in profondità la fibra e assicura una quasi completa rottura della granella. L’amido è praticamente tutto disponibile e la digeribilità della fibra aumenta per il particolare trattamento della pianta.
I singoli frammenti sono di lunghezza maggiore, e questo migliora l’attività ruminale, consentendo di aumentare i quantitativi di silomais in razione e ridurre, e anche eliminare, la quota di fieno.
E veniamo all’esperienza concreta di questo allevatore che si è convinto della bontà della soluzione vedendo lo scorso anno alcune aziende dove era stato adottato e, racconta, soprattutto guardando le vacche: lucidità del pelo e stato di forma.
Così quest’anno ha chiesto al terzista questa lavorazione.
Opinione? Eccellente.
In trincea – spiega – il compattamento della massa non è pregiudicato dalla maggiore dimensione delle fibre, perché, per la profonda incisione e la sfilacciatura delle stesse, si perde l’effetto spugna. La trinciatura è fatta con un’umidità leggermente superiore rispetto al classico silomais. Il taglio è stato fatto a una misura media di 24 millimetri.
E le vacche?
Ruminano di più, spiega, rispetto alla precedente razione con silomais “tradizionale”. E, per questo, si aspetta anche un miglioramento della frazione di grasso.
Da che ha inserito lo Shredlage in razione (nel quale la praticamente completa rottura della granelle ne aumenta anche il contenuto energetico) ha aumentato la quota di silomais e diminuito quella di farina. Altra modifica l’eliminazione totale del fieno, resa possibile dal maggiore effetto ruminato del silomais.
Tornando al discorso in generale, in razione le quantità possibili di silomais con lo Shredlage si fanno importanti: 30 kg, ma anche di più: si arriva a 40 kg e oltre. Il che può essere un bel vantaggio in certe situazioni.
Anche i terzisti si stanno attrezzando e, azzardo, potremmo essere di fronte a una seconda giovinezza per l’insilato di mais.
Con una postilla, ovviamente: il silomais deve essere sempre di ottima qualità, tanto più se i quantitativi aumentano su livelli molto alti.