I grandi buyer del latte sono preoccupati sugli effetti che un meteo avverso potrebbe avere sulle produzioni di latte neozelandese, (il primo esportatore mondiale), compromettendo la possibilità di ottenere i quantitativi prefissati?
Potrebbe essere questa la risposta al balzo in avanti (+5,9%) del Global Dairy Trade Price Index dell’asta del 6 febbraio scorso (tutte le informazioni qui).
Nel tardo dicembre scorso Fonterra aveva tagliato le sue stime di raccolta di latte per il 2017/2018 a causa di un clima eccezionalmente asciutto.
Come questo possa afferire a una zootecnia da latte basata sul pascolo è facile immaginarlo.
È stata la crescita maggiore dell’Indice dal novembre 2016.
Siamo al terzo rialzo consecutivo nel 2018, dopo che la fine del 2017 era stata caratterizzata da una serie di diminuzioni che avevano caratterizzato 5 delle ultime 6 aste.
La polvere di latte intero è balzata del 7,6%; del 7,2% per quella di latte scremato, del 7,9% il burro, del 7,2% il Cheddar.
La mancanza di pioggia dall’altra parte del mondo potrebbe non essere una cattiva notizia da questa parte del globo.