Stabulazione fissa, ma non troppo, in questa stalla. Potremmo definirla una stabulazione semi-libera. Di giorno libere, la sera legate alla posta.
Qualcosa che potrebbe essere una terza via più digeribile per chi vede la posta fissa come il diavolo l’acqua santa? Chissà.
Ma facciamo un passo indietro.
Che di stalle a stabulazione fissa con bovine legate ce ne siano ancora in buon numero è cosa nota.
Come, altrettanto risaputo, è che tutto ciò – ripetiamoci per chiarezza – è visto come fumo negli occhi da coloro che a vario titolo si occupano di benessere animale.
Certo, la stabulazione fissa ha tanti inconvenienti e la prova del nove è che, non appena si liberano le bovine e si passa alla stabulazione libera, aumentano le produzioni automaticamente.
Tuttavia ci può essere una forma di stabulazione fissa “creativa”, molto interessante a mio avviso, ovviamente per stalle di montagna, dove per varie ragioni è difficile trovare altre soluzioni.
E, infatti, l’ho vista sull’alto Appennino Emiliano.
Ebbene.
La stalla è una stalla di vacche legate alla posta, come detto. Ma adesso viene il bello.
Dopo la mungitura del mattino sono “slegate” e sono libere di uscire dalla stalla, arrivando a una superficie di prato-pascolo esterna, alberata, a totale disposizione, a cui possono accedere a volontà.
Benessere per loro, cartolina vincente per l’immagine.
Per la mungitura serale basta l’abitudine a far tornare alla posta le bovine, con l’aggiunta di una spolverata di concentrato in mangiatoia che fa da richiamo irresistibile.
Certo, questo avviene ora: all’inizio c’è voluto un po’ di lavoro nell’abituare gli animali alla procedura, andando a prendere le ritardatarie.
Un particolare che mi racconta l’allevatore: ogni bovina va esattamente alla sua posta ogni volta, non c’è pericolo che si confondano.
Dalla mungitura serale fino a quella mattutina le bovine torneranno ad essere bovine a stabulazione fissa, ognuna legata alla propria posta.
Ma davvero è così sgradito a una bovina, magari un soggetto timido o giovane, avere un suo spazio sicuro, libero di interferenze, dove stare nella massima tranquillità a mangiare e coricarsi?
Dopo che per tutta la giornata c’è stata la possibilità di muoversi a volontà tra prato e alberi?
Per chiudere: la mangiatoia è conformata in maniera tale da impedire l’uscita dal davanti, e quindi le bovine possono uscire e entrare dalla posta solo dalla parte posteriore, e da qui avviarsi al corridoio che le conduce all’esterno.


Sull’altopiano di Asiago, ce ne sono di queste realtà, penso siamo sempre esistite, anche in tempi in cui il benessere non era sulla bocca di tutti (soprattutto di quelle dei non addetti ai lavori). E in una di queste, di vacche di razza bruna, è nato Gordon, ben conosciuto da chi si occupa di genetica, ma non solo.