Non solo solo le bizze del Niño a gettare qualche ombra sui raccolti futuri di cereali. Pesano anche guerre e conflitti, in particolare in Africa.
Il Bollettino Fao sull’Offerta e la Domanda di Cereali, pubblicato giovedì scorso, ha infatti leggermente ridotto le sue stime sulla produzione cerealicola mondiale nel 2015, che è ora di 2,527 miliardi di tonnellate, l’1,3% in meno rispetto al record dello scorso anno. La ridotta stima sulla produzione di mais in Cina è stata la principale causa della revisione al ribasso di questo mese.
Il consumo globale di cereali è previsto crescere dell’1% nel 2015/16, più lentamente rispetto agli anni precedenti, in parte a causa dei minori prezzi del petrolio che frenano la domanda industriale di colture per la produzione di biocarburanti. Pari a 2,529 miliardi di tonnellate, la domanda richiederà solamente un modesto prelievo dalle abbondanti scorte attualmente presenti a livello mondiale.
Di conseguenza – osserva la Fao – la prossima stagione commerciale dovrebbe essere “generalmente buona”, e le scorte verso la fine della stagione nel 2016 saranno solo leggermente inferiori ai loro livelli record di inizio stagione.
Tuttavia, si prevede che le eccezionali condizioni climatiche dovute a El Niño avranno un impatto negativo sulla produzione cerealicola in parti dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania, mentre diversi paesi in America Centrale e nei Caraibi, così come in Asia, ne sono già stati colpiti. La stagione secca nell’India del Nord ha inoltre ridotto la produzione locale di cereali nel 2015.
Non ci sono però solo le incertezze climatiche. In particolare per l’Africa, spiega la Fao, pesano anche i conflitti.
L’insicurezza alimentare è peggiorata per via dei conflitti, in particolare in Siria e Yemen, ma anche in paesi come Niger, Camerun, Ciad e Repubblica Democratica del Congo, che hanno accolto i rifugiati dai paesi limitrofi. Il numero di persone in Africa Occidentale classificato come Fase 3 o oltre è previsto crescere dagli attuali 8 milioni di persone a più di 10,7 milioni tra giugno e agosto 2016.
In Africa Orientale, colpita da una grave siccità in Etiopia nonché da conflitti protratti, il numero di persone bisognose di assistenza umanitaria è stimato intorno ai 17 milioni, il 50% in più rispetto all’anno scorso.
Anche la sub-regione dell’Africa Meridionale sta affrontando delle difficoltà poiché l’anticipata ondata di siccità stagionale legata a El Niño sta ostacolando le attività colturali per i raccolti cerealicoli del 2016.
La Fao stima che la produzione regionale del 2015 di cereali secondari in Africa crollerà del 12%, raggiungendo 67 milioni di tonnellate. La produzione globale di cereali grezzi per quest’anno è prevista in diminuzione del 2%, raggiungendo gli 1,3 miliardi di tonnellate.
http://www.fao.org/worldfoodsituation/csdb/en/