Togli animali. E la produzione non cambia
Anche questo è uno di quei messaggi che questa emergenza dei costi e della necessità di tenere solo i capi più efficienti in stalla sta dando: la produzione si fa con gli animali, ma se questi sono troppi per le misure, gli spazi e le attrezzature a disposizione, il loro numero diventa un freno.
Non solo: ci sono più spese, c’è più lavoro, ci sono più imprevisti che non sono coperti da una crescita più che proporzionale del reddito che quel surplus di animali comporta.
Non è tanto – o non solo – una questione di misure tabellari, ma di equilibrio che ogni stalla ha, fatto di strutture, di spazi, di suddivisioni, di personale, di protocolli gestionali.
Questo equilibrio è un fatto specifico per ogni stalla, che si raggiunge per approssimazioni successive, e che è anche facile superare.
Le produzioni si mantengono alte e questo maschera le cose, non fa vedere fino in fondo che si è superato il punto di equilibrio e si comincia a perdere colpi.
Non è mai, in genere, un sovraffollamento eclatante: piuttosto un sovraffollamento diciamo così “subclinico”, che si vede e non si vede, e che non si direbbe sia deleterio.
Salvo, come in queste situazioni forzate, togliere animali e vedere che il latte resta lo stesso, però con meno capi, con meno costi, con meno oneri. Vuol dire che il latte che si faceva prima costava sicuramente di più.
Ci sono tante storie che confermano questa verità. L’ultima l’ho sentita da un giovane allevatore appena incontrato, che – dopo avere preso in mano le redini della stalla paterna – ha cominciato a ridurre il numero di capi, poco alla volta, per dare più spazio e più benessere, oltre che per affrontare la questione di un maggiore equilibrio tra mandria e produzione aziendale di alimenti.
E, sottolinea, non è che il sovraffollamento fosse eccessivo, almeno stando ai dati tabellari di legge. Ma tuttavia ci sono cose che la norma non può spiegare, ma lo capisce l’occhio dell’allevatore e lo mostra il comportamento delle vacche. E il tank del latte.
Che, anche con una sforbiciata ai capi presenti, non diminuiva.
Certo, non è solo una questione di spazio. Ma tante delle criticità partono proprio dallo spazio che (non) c’è. Togli animali, dai più spazio e poi ci pensa la vacca a far diventare meno problemi i problemi di prima.