Trincee piccole in numero maggiore, per tante buone ragioni. Si sa, una produzione foraggera di qualità è il motore di una produzione di latte elevata, di qualità e a un costo minore.
Dirlo è una cosa, farlo un’altra, generalmente un po’ più complicata della prima.
Soprattutto quando ci sono di mezzo gli insilati la cui produzione a un livello elevato di qualità presuppone una serie di circostanze ben allineate da rendere la faccenda complessa: possibile, ma impegnativa.
Ebbene, tra i fattori che entrano in gioco quello delle trincee o, meglio, del loro numero e della loro dimensione, non è un dettaglio così secondario.
Certo non lo è per questa ottima azienda, una grande azienda bresciana, che fa della qualità dei suoi foraggi un dogma di fede e agisce di conseguenza. Senza pentirsene. Per questo è interessante la loro testimonianza.
Dicevamo delle trincee.
La strategia seguita da ormai molti anni è quella di averne tante e di piccole dimensioni.
“Nell’insilamento si può perdere molto e quindi, si possono recuperare margini importanti. Per questo, negli anni, abbiamo lavorato molto su questo aspetto”, spiegano qui.
“Ad esempio abbiamo cambiato completamente le tempistiche dell’insilamento. Prima si decideva di insilare un dato giorno e quel giorno si insilava tutto, non si smetteva fino a che non si aveva finito”.
“Ottimizzavamo i tempi, senza considerare però i diversi stadi di maturazione in cui possono essere le piante tra una parte e l’altra dei terreni, anche se seminate nello stesso periodo”.
“Per questo siamo passati a frazionare i tempi di trinciatura e insilamento”.
“Abbiamo investito in un numero importante di nuove trincee di piccole dimensioni. Trincee non molto grandi, ma numerose che ci permettono di intervenire nelle migliori condizioni”.
“Ad esempio: se durante le operazioni piove, possiamo interrompere, perché la trincea non troppo grande si riesce a riempire comunque”.
“Questo inoltre permette di insilare nei tempi più idonei riguardo alla crescita delle piante nelle varie particelle di terreno, uniformando così le caratteristiche del prodotto finale”.
È una scelta che si sta ripagando ampiamente.
Un dettaglio infine: la massa coperta è tenuta pressata con mattonelle di cemento. Non danno possibilità a uccelli e roditori di salire sul cumulo, picchiettarlo e rompere il telo.
Ma consentono anche (e questo è un trucco interessante) di dare una visione immediata del procedere dei consumi: ogni settimana si utilizzano “tre file di piastrelle”, e quindi, dalla conta delle file di piastrelle presenti sulle trincee, è possibile sapere con esattezza quasi matematica quanto dureranno gli insilati e da qui programmare in anticipo gli acquisti necessari o quando si aprirà la nuova trincea.