Chi è stato in Fiera a Cremona l’avrà sicuramente notata, anche perché vari modelli erano presenti qua e là in angoli strategici e il colore non è certo di quelli che passano inosservati.
Sarà in commercio da gennaio prossimo ed è una interessante novità per la vitellaia.
Di cosa si tratta?
Diciamo che il suo obiettivo è quello di portare molti dei vantaggi di una allattatrice automatica (per gruppi di vitelli) in vitellaie tradizionali con la gabbietta singola.
Come potete vedere nelle immagini è un contenitore coibentato (ricorda un po’ certe valigette da pic nic), che d’ora in poi chiameremo allattatrice singola per comodità, che viene fissato alla gabbietta (o all’igloo) con il vitello all’interno. Questo avviene mediante un telaio in metallo che viene fissato alla parete stretta del contenitore.
Dal lato rivolto alla gabbietta sbuca la tettarella, da cui il vitello succhia il latte.
Una prima osservazione: l’altezza a cui viene fissato, che porta il vitello ad assumere il latte con la testa rivolta verso l’alto, con una modalità naturale, come fosse la suzione dalla mammella della madre. Decisamente meglio, molto meglio, che bere con la testa più bassa perché si evitano pericolosi ingressi di latte nei prestomaci del vitello.
Fin qui, però, niente di particolare.
Passiamo quindi alle particolarità.
Questa è un’allattatrice in grado di somministrare latte in quantità regolata durante la giornata al vitello, con quantitativi pre-impostati (ad esempio non più di due litri per volta, con un intervallo di tempo tra una suzione di latte e la successiva). Ogni allattatrice ha infatti una sua centralina elettronica di controllo nella quale possono essere impostati i valori desiderati.
Il latte viene ricostituito come se dovesse andare poi nei classici secchi; quindi viene messo nella allattatrice singola e lasciato a disposizione del vitello per la giornata.
Già, direte: e la temperatura? E qui interviene un altro dettaglio interessante.
L’allattatrice singola ha un suo termometro interno e un sistema di riscaldamento, grazie al quale in latte è mantenuto tra i 30 e i 37°C. Se, per ipotesi, fosse messo latte a temperature maggiori, ad esempio 40°C, il latte non verrebbe rilasciato al vitello fino a che non rientri nel range ottimale.
L’allattatrice singola si occupa non solo di temperatura, ma tiene anche regolarmente miscelato il latte al suo interno.
Il display fornisce, mediante un sistema di spie, allarmi per situazioni critiche (ad esempio il vitello non assume latte, o c’è una perdita di latte). È poi possibile passare, digitando sul display medesimo, alle informazioni numeriche che indicano, ad esempio, le quantità assunte. Il sistema di info e di allarmi è volutamente semplice, per poter essere gestibile anche da personale di stalla meno “attrezzato”, come spesso avviene.
C’è una capacità di stoccaggio dati per un anno. Di fatto c’è la possibilità di sapere quanto hanno mangiato i vitelli presenti in quella gabbietta negli ultimi nove mesi, segnando ovviamente numero di vitello e corrispondente numero di gabbietta in cui era presente.
Alla fine della giornata l’allattatrice singola viene svuotata dall’eventuale latte rimasto.
Per la pulizia? Si gira la ghiera, si toglie la tettarella (che va cambiata ad ogni cambio di vitello nella gabbietta) e si collega il tubo dell’acqua che viene fatta circolare all’interno per il lavaggio della allattatrice, addizionando la pastiglia del detergente. Risciacquo e l’allattatrice singola è pronta per il nuovo carico di latte.
Le allattatrici singole richiedono l’allacciamento alla corrente elettrica e anche un latte che abbia capacità di resistenza alla fermentazioni e alla demiscelazione.
I vantaggi? Come detto permette di avere, anche in una vitellaia a gabbiette singole tradizionale, alcuni vantaggi dell’allattatrice automatica, in particolare due: assunzione di latte frazionata nella giornata e latte sempre alla corretta temperatura.
Da prove effettuate si parla di un anticipo dello svezzamento di 10-15 giorni grazie al maggiore accrescimento giornaliero ottenuto.
Meno puntuale, ma ugualmente utile il bagaglio di informazioni sul comportamento alimentare del vitello.
Al momento ogni allattatrice singola è autonoma e non comunicante per quanto riguarda i dati presenti e non c’è possibilità di travasarli quindi in un software gestionale.
Tra le evoluzioni possibili a breve una versione di allattatrice singola in grado di “apprendere” dal comportamento alimentare del vitello e gestire in base ad esso le quantità di latte rilasciato di volta in volta: se il vitello mangia di meno la riduce, se mangia di più la aumenta.
Altro sviluppo possibile la possibilità che ogni allattatrice singola invii tramite wi-fi i propri dati a una App che permetta quindi all’allevatore di avere tutta la situazione sotto controllo direttamente sul suo smartphone.
Il costo orientativamente si aggira sui 400 euro per allattatrice.