Il tema delle resistenze batteriche all’azione degli antibiotici è all’ordine del giorno, per le preoccupazioni legate allo sviluppo di super batteri che sviluppano – e che trasmettono moltiplicandosi – la resistenza all’azione distruttiva che gli antibiotici esercitano nei loro confronti.
Lo sviluppo di questi super batteri, secondo una stima tutt’altro che allegra, porterà entro il 2050 alla morte di dieci milioni di persone, per infezioni da germi resistenti che non si sarà in grado di curare, perché insensibili all’azione degli antibiotici. La situazione è complicata dal fatto che, insieme allo sviluppo di resistenze da parte dei batteri, sono pochissime le nuove molecole di antibiotici sviluppate negli ultimi trent’anni.
Tuttavia non detto che per combattere i batteri patogeni l’unica arma siano gli antibiotici.
Questo lo pensa un team di ricercatori della Melbourne School of Engeneering, e lo pensa a ragion veduta.
Questi ricercatori, operanti nell’ambito della nanoingegneria, stanno infatti lavorando negli ultimi anni allo sviluppo di polimeri peptidici capaci di distruggere batteri patogeni (per saperne di più vai qui per la versione small o qui per la versione large).
In particolare il team di ricercatori ha creato un polimero peptidico a forma stellata dimostratosi efficace nell’eliminare batteri Gram negativi senza avere effetti tossici sull’organismo. Effetti tossici si cominciano a vedere, infatti, da prove fatte con dosaggi 100 volte superiori.
Il polimero peptidico stellato in questione è costituito da lisina e valina e si è dimostrato efficace anche su batteri resistenti al trattamento antibiotico. Non solo. Non si sono viste capacità di sviluppo di resistenze da parte dei patogeni.
Le vie di azione della “stella peptidica”, infatti, sono molteplici (una potrebbe essere quella di fare a pezzi la parete cellulare batterica mediante interazioni elettrostatiche) – spiegano i ricercatori – e questo è un vantaggio rispetto alle molecole antibiotiche tradizionali che hanno un determinato e specifico meccanismo di azione.
La molteplicità dei meccanismi di azione potrebbe essere la ragione della loro efficacia anche sui super batteri.
Certo la strada della ricerca deve continuare, ma secondo il team di ricercatori questa potrebbe essere la strada che porta a mettere a punto nuovi trattamenti contro patogeni resistenti agli antibiotici.
La cosa sembra muoversi sotto una buona stella. Sia pure peptidica.