Ecco un’altra storia di paddock a lieto fine.
Da più parti si dice che l’investimento per un grande paddock esterno (che sia in terra, in sabbia, o coperto con cotico erboso dipende dalle circostanze) sia tra quelli meno costosi e più redditizi, in salute delle bovine, benessere, riduzione dei problemi.
E da più parti si ha la conferma di tutto ciò, da aziende che questo spazio l’hanno ricavato e messo a disposizione della mandria, vuoi per le asciutte vuoi per il gruppo di lattazione o per entrambi.
Ecco qui un’altra di queste storie di paddock a lieto fine, che di tanto in tanto vi riporto, quando mi capita di incrociarle.
Anche qui situazione classica direi: stalla recente, bella stalla, moderna. Come sempre si fanno bene 99 cose e resta sempre quell’uno per andare a cento che non va.
Nel caso specifico qui il problema era dato dalla cuccette e da un particolare materassino rivelatosi poco gradito alle bovine e fonte di problemi ai garretti.
Non solo. La stalla aveva primipare e pluripare insieme nello stesso gruppo, per un totale di 100 capi in produzione. Spazi adeguati ma al limite per cuccette e posti mangiatoia. Inutile dire come questo sommato al discorso precedente poneva più di un problemino, specie alle bovine più giovani.
Da circa tre anni è stato aggiunto il paddock esterno, che potete vedere dalle foto e del breve filmato: 5000 mq in terra tutto attorno alla stalla, dove le bovine possono andare in ogni momento del giorno e della notte.
Qui siamo al sud, in Campania, e questo aiuta: poca umidità, ventilazione, tanto sole, poche piogge, mare a due passi. Significa avere un fondo sempre asciutto e gradevole quasi tuto l’anno per il movimento e per il coricarsi delle bovine.
Che, ovviamente, non si fanno pregare e fanno di questo spazio ampio un’area benessere a 360 gradi.
Risultati? Spariti i problemi ai garretti legati ai materassini, ad esempio, perché per molto tempo le bovine stanno coricate all’aperto e molto meno in cuccetta. Miglioramento netto di arti e piedi. Tanto più spazio disponibile e quindi spariti anche i problemi di competizione nella mandria. E poi tutto quello che si può immaginare in benessere animale e possibilità di recuperare movimenti e comportamenti naturali.
Conclusione: si conferma una regola empirica. E cioè che non è possibile avere una struttura perfetta, ma il punto debole, l’elemento critico, diventa un po’ meno problematico si inserisce un grande paddock esterno, perché si crea fattore di compensazione, un’area dove la bovine possono gestirsi in grande benessere, stano all’aperto o all’esterno in base alle preferenze.
Laddove le bovine sono messe in condizione di scegliere e fare come preferiscono difficilmente sbagliano.