Un’asciutta di gran lusso lascia il segno. Davvero quel che si fa in asciutta lascia il segno anche dopo. Certo che sì: lo si dice, lo si ripete, lo si dice ancora.
Quello però che si vede, nella traduzione pratica – e cioè in strutture di asciutta fatte di superfici, spazi, controllo dello stress da caldo, ventilazione – non sembra sempre seguire il concetto di cui sopra.
Difficile trovare stalla dove nel settore si asciutta si applichi quella ridondanza di attenzioni che è ormai abbastanza comune trovare nel settore di lattazione.
Se questo vale per un buon numero di stalle, certo non vale per questa stalla bresciana, dove l’ultimo investimento fatto è stato proprio quello per le asciutte.
Qui – questo la filosofia seguita – si è voluto replicare tutto quel che di buono già si faceva per le vacche in lattazione.
Cambia il tipo si stabulazione, là cuccette e qui lettiera, ma, ad esempio, per il controllo del caldo si fa la stessa procedura: bagnatura a goccia pesante in corsia di alimentazione (in cemento con ruspetta) con ventilatori trasversali; estrattori a soffitto nella parte su lettiera.
E gli spazi? Anche quando sarà completato l’aumento previsto di capi qui lo spazio sarà sempre abbondante. Non solo. con la possibilità di accedere a piacimento – salvo i mesi invernali – in un area di prato esterno collegata alla stalla di asciutta. Ammesso che vogliano uscire da una stalla come questa, detto a margine.
Ogni bovina ha un collare per la rilevazione della ruminazione, dell’attività, del tempo passato alla mangiatoia (correlato all’assunzione di sostanza secca) con allarmi salute correlati. Gli stessi delle vacche in lattazione.
Insomma, nessuna differenza tra vacche in mungitura e asciutte.
A questo punto, come direbbero i latini: igitur? Quindi?
Il quindi lo dice l’allevatore.
Rispetto all’anno precedente, quando non c’era ancora questa stalla premium e le asciutte passavano i loro due mesi di preparazione al parto in un box, sempre su lettiera, ma con molto meno spazio e solo con estrattori a soffitto, ebbene, rispetto allo scorso anno, quest’anno sono letteralmente crollate ritenzioni, metriti, dislocazioni, chetosi…
E non è cambiato altro che la struttura e, ovviamente, il benessere per le bovine. Gestione della stalla, alimentazione, protocolli di asciugatura: tutto è rimasto lo stesso.
Morale: come fanno l’asciutta fa la differenza. Assai facile da credere vedendo una stalla di asciutta come questa.
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