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Che io sappia non ce ne sono in stalle italiane anche se un tecnico che lavora nel settore mi ha parlato di un paio di installazioni imminenti in Campania.
Quindi per vederlo al lavoro dovete cliccare qui, nel filmato della casa produttrice presente su Youtube.
È un sistema per l’allattamento automatico del vitello, che abbinerebbe i vantaggi della lupa a quelli del box singolo.
Vedendolo all’opera mi ricorda un po’ il sistema di rifornimento in volo degli aerei militari, con la sonda che dall’aereo cisterna cisterna arriva al bocchettone posto sul caccia.
In questo caso il cordone ombelicale da cui passa il latte (fresco o ricostituito) viaggia su un binario sopraelevato e porta la tettarella, contenuta in un cono plastico, direttamente alla bocca del vitello.
In questo caso non c’è il riconoscimento individuale del vitello da parte dell’allattatrice, ma quello del posto gabbia, per la memorizzazione dei quantitativi assunti.
Il pasto è a volontà, arrivando fino a otto somministrazioni giornaliere di latte fresco o ricostituito, sempre alla temperatura corretta.
Alla fine di ogni pasto si attiva un sistema automatico di pulizia, assicurando così il massimo livello di igiene.
Che aggiungere? Buono a sapersi, per i vantaggi che offre e per la possibilità di adattarlo in tante differenti situazioni. Questo è uno spunto, poi, come sempre, che ognuno valuti con la sua testa perché la miglior soluzione non è mai esente da difetti e la peggiore non è mai esente da pregi.
Quello che trovo importante è che la vitellaia sta diventando un’area della stalla finalmente considerata in tutto il suo valore (presente e futuro) e le attenzioni, anche in termini di offerta tecnologica, aumentano.